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Annalisa Del Vecchio, wedding planner: “Come vincere i 3 ostacoli del matrimonio ai tempi del Covid” [INTERVISTA ESCLUSIVA]

Annalisa Del Vecchio è una wedding planner famosa in Italia grazie ai suoi lavori spesso condivisi e seguitissimi anche sui social. La sua attività inizia nel 2011, un po’ per caso e un po’ per passione. Si propone in aiuto di un’amica per organizzare le sue nozze, e poi è la volta del suo matrimonio. Da lì un continuo di eventi, tra matrimoni, cerimonie e feste di ogni genere.

Capisce ben presto che il lavoro dietro la scrivania non fa per lei e decide di lanciarsi in una nuova avventura, reinventandosi come wedding planner. A supporto della sua attività nel 2015 fonda l’Atelier della Carta, un laboratorio che realizza creazioni personalizzate per gli sposi, dalle partecipazioni ai libretti messa, fino alle scatole porta confetti. Nel 2019 lancia Cadò regali italiani, una linea di oggettistica e bomboniere. Con noi di VelvetMag ha deciso di fare una chiacchierata sulla sua carriera, su cosa significhi essere una wedding planner e sul periodo delicato che sta attraversando il settore eventi e matrimoni.

Annalisa, la tua carriera è costellata di soddisfazioni ma anche sacrifici. Tornando indietro rifaresti tutto? Cosa ti ha spinto a diventare wedding planner?

La mia carriera è iniziata per caso. Prima lavoravo per l’azienda di famiglia e il cambiamento nel settore degli eventi non era calcolato. Ho iniziato aiutando una mia amica, ma dandole semplicemente dei consigli. Alcuni degli invitati che erano presenti hanno pensato che io lavorassi per quell’evento, perché mi vedevano attenta a curare alcuni dettagli. Poco dopo anche io mi sono sposata e ho messo in pratica le cose che avevo imparato poco a poco, accorgendomi anche di come sia difficile organizzare un matrimonio quando si lavora. Diciamo che da cosa nasce cosa, e mi sono trovata ad avere richieste di persone che mi chiedevano di organizzare i loro eventi. Se tornando indietro rifarei tutto? Assolutamente sì!

Come lavora una wedding planner?

Tutto il mio lavoro inizia dal primo incontro con gli sposi. È la parte più importante, il momento in cui bisogna cercare di comprendere quale sia il loro progetto, la loro idea. Una coppia di sposi che ti sceglie, decide di affidare a te e al tuo staff il suo sogno più prezioso: deve scattare un feeling che li spinga a darti fiducia. Generalmente le coppie si consultano con le famiglie e gli amici prima di tornare e dare una risposta. In seguito, dopo la scelta definitiva da parte degli sposi, faccio alcuni sopralluoghi in chiesa e nella location del ricevimento. Anche quello è un momento importante per capire la disponibilità da parte delle varie realtà a farti lavorare: non tutte le chiese o le sale ricevimenti hanno le stesse regole. Successivamente mi prendo qualche mese per elaborare il progetto, per definire i dettagli e mettere insieme tutte le idee e le aspettative degli sposi. E quando ho realizzato un piano completo lo presento loro. Dal momento in cui lo approvano si passa a realizzare tutto punto per punto, fino al fatidico giorno.

Qual è la cosa più strana che ti sia mai capitata nell’organizzazione di un matrimonio?

Devo dire che generalmente mi trovo molto affine alle coppie che mi scelgono, e finiamo con l’essere abbastanza d’accordo su tutto. La cosa più “strana” che mi è capitata, è stata una sposa che chiedeva una carrozza coi cavalli bianchi. Era il suo sogno ma non sarebbe stato molto adatto alla sua età e al tema del matrimonio. Ha accettato il mio consiglio e ha desistito, ma se avesse insistito l’avrei assecondata: al cuor non si comanda!

Sei mai arrivata al punto di non sopportare una coppia?

Arrivare a non sopportare una coppia? No! Però devo dire che spesso le spose diventano particolarmente ansiose e cominciano a portare avanti richieste, a fare molte domande a voler avere un po’ di controllo della situazione. Ma devo dire che è normale: ci affidano il loro giorno più importante!

Finita la fase 1 è possibile tornare a celebrare i matrimoni, ma rispettando regole severe. Quali sono le rinunce che devono fare gli sposi?

Si può tornare a celebrare i matrimoni ma ci sono molte restrizioni. Parlo basandomi sulla realtà in cui vivo, quella della regione Campania, ma so che è così quasi ovunque. Gli ostacoli più grandi da superare sono tre. Il primo è il distanziamento sociale: si deve rispettare la distanza di sicurezza, sono banditi abbracci, balli, i classici buffet e tutto ciò che ci fa pensare ad una festa. Il secondo è rappresentato dalle mascherine, che gli invitati e gli sposi sono tenuti a indossare per tutto il tempo. E, infine, da non sottovalutare il “blocco psicologico”. Oltre alla serenità degli sposi che viene meno, anche molti invitati non si sentirebbero sicuri nel prendere parte a un evento del genere, e potrebbero disertare. Inutile dire che sono tantissime le coppie che hanno rimandato, alcune di qualche mese, altre di un anno.

Al settore degli eventi e dell’intrattenimento sono state fornite linee chiare?

Assolutamente no! La situazione è instabile e lo capiamo, ma ci piacerebbe avere qualche previsione in più. Se anche ci dicessero che le cose rimarranno così per un po’ a noi andrebbe bene, purché ce lo dicano. È terribile non poter dare risposte agli sposi, non essere in grado di sapere quando e se sarà possibile ricominciare.

Come si riflette tutto ciò nel settore degli eventi? Parliamo di crisi o si va avanti lo stesso?

Come dicevo tantissime coppie hanno scelto di posticipare il loro grande giorno. Alcuni sposi hanno rimandato di pochi mesi, ma altri di un anno o più. Continuiamo a lavorare in minima parte, ma possiamo parlare di crisi. Si è fermato un settore come quello dei matrimoni e dell’intrattenimento che contribuisce moltissimo a far circolare l’economia nel nostro Paese.

Quando pensi che torneranno i “grossi grassi matrimoni all’italiana”?

Posso parlare solo esprimendo una mia opinione, che è per lo più una speranza. Sembra che pian piano il coronavirus stia regredendo e speriamo che continui così per tornare presto a festeggiare normalmente. Purtroppo come dicevo, nell’attesa, quasi il 90% delle coppie hanno disdetto rifugiandosi nel prossimo anno. Alcune hanno deciso di “rischiare” tra settembre e ottobre. Per quanto mi riguarda è stato difficile non poter nemmeno consigliare gli sposi in questo senso. Poi c’è da dire che ogni coppia ha delle esigenze particolari. Pensiamo a chi attende ospiti dall’Estero, o semplicemente dalla Lombardia. C’è chi, in questo periodo difficile, ha perso il lavoro o ha situazioni economiche difficili da affrontare. Ogni situazione va valutata singolarmente, perciò al di là del coronavirus, è difficile fare previsioni.

Veniamo alla parte organizzativa. Tanti sposi hanno dovuto posticipare le date, cambiare location, fiori, e tutto il resto. C’è un consiglio da esperta che ti senti di dare a tale proposito?

La cosa potrebbe sicuramente mandare in confusione, ma a tutto c’è rimedio! Per quanto riguarda i fiori, ad esempio, magari bisogna cambiare la scelta ma non è un problema, dal momento che il fioraio li compra qualche giorno prima. Alcuni potrebbero avere il problema della bomboniera o degli inviti, ma in questo caso si può decidere di affrontare la cosa con un po’ di fantasia e un pizzico di ironia. Se, ad esempio, le partecipazioni sono già pronte e non le sostituiscono gratuitamente, si potrebbe inserire un altro bigliettino in cui scrivere “questa era la data che avevamo scelto, ma a causa della situazione vi aspettiamo il giorno X”. Stessa cosa per le bomboniere. Magari qualcuno aveva comprato un cadeau prettamente estivo, pensiamo a una bomboniera a tema mare, ma ha rimandato al prossimo inverno. Si può giocare con ironia, allegando un bigliettino e scrivendo “avevamo scelto questo per voi, e anche se siamo in inverno, l’estate tornerà”.

Per molte spose, comunque, il dramma maggiore riguarda l’abito. Partendo dal presupposto che non esistono collezioni invernali ed estive, è difficile che un vestito non possa essere usato in estate così come in inverno. In casi estremi, però, entra in gioco la sartoria a cui ci si è affidati. Troppo scollato per un matrimonio in inverno? Ci si possono aggiungere delle maniche, abbinare un bolero o un collo di pelliccia. Al contrario, ha le maniche e l’evento è rimandato all’estate? Via le maniche!

Il matrimonio è un sogno che spesso si coltiva per anni. Ma gli “errori” sono sempre dietro l’angolo. Quali sono i segreti per non sbagliare?

Il matrimonio è un sogno e tale deve essere. Le critiche arriveranno sempre, qualsiasi cosa tu faccia, ma è importante seguire il proprio cuore. Se per tutta la vita hai sognato un abito principesco, è giusto che tu lo indossi: è quello il tuo sogno, e un domani non dovrai avere nessun rimpianto. Quando si fanno delle scelte di cui si è consapevoli e convinti, anche tanti invitati che non sarebbero d’accordo si ricredono. Il segreto per non sbagliare è seguire il proprio cuore!

Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs

Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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