A quasi tre mesi dall’inizio della quarantena e dopo 33.530 morti per il coronavirus l’Italia prova a rialzarsi. Cade un altro dei divieti ancora in vigore. Si torna infatti da oggi 3 giugno a circolare liberamente in tutta Italia “senza condizioni”. Vale anche per i turisti stranieri. I cittadini dell’area Schengen e della Gran Bretagna potranno venire nel nostro paese senza obbligo di quarantena. E senza altre restrizioni che non siano quelle in vigore per tutti: divieto di assembramento, mantenimento della distanza interpersonale e uso della mascherina nei luoghi chiusi.
La riapertura dei confini regionali non significa però che il virus è sconfitto. Lo confermano purtroppo i numeri. A fronte di un incremento giornaliero di 55 vittime in Italia (il dato è del 2 giugno, il più basso dal 2 marzo), sei regioni più la provincia di Bolzano senza morti, meno di 40mila attualmente positivi e 160mila guariti, i contagi tornano a salire.
Il nord ovest e la Lombardia fanno una corsa diversa rispetto al resto d’Italia. In 8 regioni -Puglia, Trentino Alto Adige, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata – non ci sono nuovi contagiati. Altre 7 ne hanno meno di 10. Il tutto mentre Lombardia, Piemonte e Liguria insieme ne hanno 259 su 318. Vale a dire l’81,4% del totale. La Lombardia, da sola, ne ha il 58,8%.
Oggi dunque inizia la Fase 3, che sarà ben diversa da quanto l’Italia intera è stata costretta a chiudersi in casa. Ma che non sarà ancora la normalità che tutti conoscevamo prima del 20 febbraio. Una fase più complessa in cui saranno fondamentali i comportamenti e il senso di responsabilità degli italiani.
Ci saranno poi una serie di novità che riguardano le stazioni ferroviarie. Con un decreto firmato dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli diventa obbligatoria la misurazione della febbre per chi viaggia con l’Alta Velocità o con gli intercity. Ci saranno ingressi dedicati nelle stazioni e, in caso si abbia più di 37,5°C, non sarà consentito l’accesso a bordo del treno.
Fondamentale in questa nuova fase sarà anche la capacità dei sistemi sanitari regionali di individuare nel più breve tempo possibile nuovi casi e isolare eventuali nuovi focolai. Ogni Regione potrà agire autonomamente. C’è chi si è attrezzato con il contact tracing, come il Lazio, chi con una App regionale, come la Sicilia, chi con un questionario e una piattaforma per la registrazione di chi arriva, come la Sardegna. La settimana prossima, inoltre, sarà in funzione ‘Immuni’, la app per il contact tracing scelta dal governo. Dall’8 giugno nelle quattro regioni in cui partirà la sperimentazione – Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia -, dopo pochi giorni nel resto d’Italia.
Registrazione obbligatoria, e non volontaria, per chi arriva in Sardegna con un questionario che traccia anche gli eventuali spostamenti interni. Il questionario va compilato on line sul sito della Regione prima della partenza, o attraverso la app “Sardegna Sicura” per il tracciamento dei contatti su base volontaria. È quanto prevede l’ordinanza, firmata ieri a tarda notte, dal governatore Christian Solinas. Una copia della ricevuta della registrazione dovrà essere allegata alla carta d’imbarco e al documento d’identità.
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