Il Festival di Cannes 2020, come è ormai noto, non ci sarà a causa della pandemia da Coronavirus. Ci sarà però ugualmente la selezione dei film della kermesse, quei titoli che erano stati scelti per partecipare al Festival, nell’edizione che si sarebbe dovuta tenere dal 13 al 23 maggio 2020 e che è stata cancellata. Non ci sarà la kermesse, quindi, ma i 56 titoli cinematografici selezionati riceveranno l’etichetta Cannes 2020, con la quale verranno presentati anche alle successive manifestazioni cinematografiche a cui prenderanno parte. A svelare la lista è stato Thierry Fremaux, delegato generare del Festival che ha tenuto una conferenza stampa a partire dalle ore 18.

Le parole di Thierry Fremaux

«Il cinema non è morto e neppure malato, il cinema è vivo come riflettono le opere che abbiamo scelto, una selezione bellissima», ha dichiarato Thierry Fremaux riferendosi ai film scelti per il Festival di Cannes 2020. «Anche se i cinema sono chiusi da tre mesi questa selezione riflette che il cinema è più vivo che mai. Rimane unico, insostituibile», ha poi aggiunto. Da questa lista sono stati esclusi alcuni titoli che erano stati selezionati, ma la cui uscita, causa Coronavirus, è stata posticipata all’inverno o alla primavera del 2021.

Festival di Cannes 2020: la selezione ufficiale

Il Festival di Cannes 2020, pur non svolgendosi concretamente, ha quindi svelato la sua selezione ufficiale. I 56 titoli prescelti avranno l’etichetta di qualità Cannes 2020, da sempre garanzia di qualità cinematografica. Ecco la lista ufficiale:

  • The French Dispatch, di Wes Anderson
  • Eté 85, di François Ozon
  • Asa ga Kuru (True Mothers), di Naomi Kawase
  • Lovers Rock e Mangrove, di Steve McQueen
  • Druk (Another Round), di Thomas Vinterberg
  • ADN (DNA), di Maïwenn
  • Last Words, di Jonathan Nossiter
  • Heaven: To The Land of Happiness, di Im Sang-soo
  • El olvido que seremos, di Fernando Trueba
  • Peninsula, di Yeon Sang-ho
  • In the Dusk (Au crépuscule), di Sharunas Bartas
  • Des hommes, di Lucas Belvaux
  • The Real Thing, di Koji Fukada
  • Passion simple, di Danielle Arbid
  • A Good Man, di Marie-Castille Mention-Schaar
  • Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait, di Emmanuel Mouret
  • Souad, di Ayten Amin
  • Limbo, di Ben Sharrock
  • Rouge (Red Soil), di Farid Bentoumi
  • Sweat, di Magnus von Horn
  • Teddy, di Ludovic e Zoran Boukherma
  • February (Février), di Kamen Kalev
  • Ammonite, di Francis Lee
  • Un médecin de nuit, di Elie Wajeman
  • Enfant terrible, di Oskar Roehler
  • Nadia (Butterfly), di Pascal Plante
  • Here We Are, di Nir Bergman
  • Septet: The Story of Hongkong, di Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam
  • Falling, di Viggo Mortensen
  • Pleasure, di Ninja Thyberg
  • Slalom, di Charlène Favier
  • Casa de antiguidades (Memory House), di Joao Paulo Miranda Maria
  • Broken Keys (Fausse note), di Jimmy Keyrouz
  • Ibrahim, di Samir Guesmi
  • Beginning (Au commencement), di Dea Kulumbegashvili
  • Gagarine, di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
  • 16 printemps, di Suzanne Lindon
  • Vaurien, di Peter Dourountzis
  • Garçon chiffon, di Nicolas Maury
  • Si le vent tombe (Should The Wind Fall), di Nora Martirosyan
  • John and The Hole, di Pascual Sisto
  • Striding into The Wind (Courir au gré du vent), di Wei Shujun
  • The Death of Cinema and My Father Too (La Mort du cinéma et de mon père aussi), di Dani Rosenberg
  • En route pour le milliard (The Billion Road), di Dieudo Hamadi
  • The Truffle Hunters, de Michael Dweck di Gregory Kershaw
  • 9 jours à Raqqa, di Xavier de Lauzanne
  • Antoinette dans les Cévennes, di Caroline Vignal
  • Les Deux Alfred, di Bruno Podalydès
  • Un triomphe (The Big Hit), di Emmanuel Courcol
  • L’Origine du monde, di Laurent Lafitte
  • Le Discours, di Laurent Tirard
  • Aya to Majo (Earwig and The Witch), di Goro Miyazaki
  • Flee, di Jonas Poher Rasmussen
  • Soul, di Pete Docter
  • Josep, di Aurel