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Decreto Rilancio, maxi incentivi: dalle auto ecologiche alle seconde case

Un superbonus esteso il più possibile, a seconde case, alberghi, e fino al 2022. Sembra già quasi una certezza. Ma è l’unica di fronte al diluvio di emendamenti piovuti sul decreto Rilancio, circa 8mila, che da qui a martedì andranno ridotti intanto a 1.200.

Anche così resterebbe una mole mai vista di emendamenti da votare in commissione. Tanto che, almeno la maggioranza, già si è messa al lavoro per scremare le richieste e, possibilmente, trovare dei punti di caduta comuni. Ma sugli incentivi per le auto per il momento si viaggia divisi mentre, un po’ a sorpresa, si apre anche un nuovo fronte, quello dell’Irap.

Appello a Conte sui posti di lavoro

Il no di Leu a un taglio generalizzato era noto, ma anche nel Pd emerge qualche dubbio, tanto che una richiesta di intervento mirato porta la firma del vicesegretario, Andrea Orlando. Mentre i partiti litigano, i sindacati scrivono al premier Giuseppe Conte allarmati per il rischio di una epidemia di posti di lavoro. Chiedono di prorogare il blocco dei licenziamenti e di prolungare gli ammortizzatori Covid e i sostegni al reddito.

Tax credit vacanze

Molti anche gli emendamenti parlamentari su questi temi che si scontreranno, però, con risorse per le modifiche limitate ad appena 800 milioni, divisi tra Camera e Senato. Le richieste, peraltro, sono tantissime e sui temi più vari, dai fondi per le scuole paritarie a quelli per il bonus bici, alla riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia. E al rafforzamento del tax credit per le vacanze che dalla Lega a Italia Viva si vorrebbe portare fino a 1000 euro, togliendo il limite Isee. In molti vorrebbero che parte di questi fondi andassero a un bonus per chi compra un euro 6, pensato per aiutare gli autosaloni a smaltire gli stock invenduti.

Rottamazione vecchie auto

Pd, Iv e Leu questa volta compatti chiedono di introdurre un bonus fino a 4 mila euro per chi rottama un’auto vecchia di almeno 10 anni. E la sostituisce con una comunque a più basse emissioni. Ma c’è il muro M5S alzato dai parlamentari, contrarissimi a qualsiasi tipo di incentivo che non sia per le ecologiche ibride ed elettriche. La pattuglia di governo del Movimento, però, è più possibilista, a partire dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

Ecobonus elettriche e ibride

La chiave per uscire dall’impasse potrebbe stare in alcuni emendamenti bipartisan presentati da Lega, Fdi e Fi, ma anche da Iv e da qualche deputato M5S, che puntano ad ampliare l’attuale ecobonus per ibride ed elettriche, modulando lo sconto in base alle emissioni. Più semplice sembrerebbe invece il restyling del superbonus al 110%, chiesto da tutti i partiti: la sua estensione ha già il benestare del suo ideatore, il sottosegretario Riccardo Fraccaro, e ora dovrà ‘solo’ lo scoglio delle coperture.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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