Francesco Guccini e Luciano Ligabue, diretta insieme per gli 80 anni del cantautore
Gli ottant’anni di Francesco Guccini hanno visto il cantautore festeggiare il proprio compleanno in diretta Facebook, secondo una pratica ormai standard in questo periodo di complicazioni legate agli eventi dal vivo. Organizzato dal comune di Modena assieme a Bper Banca, l’evento ha dunque visto Guccini in persona sedersi al tavolo in presenza di ospiti, per celebrare il traguardo personale legato all’età, come anche la riedizione aggiornata dell’autobiografia Non so Che Viso Avesse. Trasmessa in diretta via social e tutt’ora disponibile, la lunga chiacchierata lo ha quindi visto confrontarsi con una serie di volti legati alla politica locale, all’editoria e alla critica. Ma a tenere banco, come prevedibile, è stato l’ospite d’onore della festa: Luciano Ligabue.
Di nuovo insieme Francesco Guccini e il suo primo fan, collegati in diretta Facebook per il compleanno del cantautore: “Quando ci incontrammo la prima volta…”
Da sempre molto vicini, per ragioni poetiche come banalmente geografiche, Francesco Guccini e Luciano Ligabue si conoscono da anni. Apparentemente lontani musicalmente, sono accomunati da un retroterra culturale condiviso, oltre che dall’amore e il rispetto del secondo per la figura leggendaria del primo. “Era un primo maggio quando ci incontrammo la prima volta“, spiega Guccini. “Gli dissi come prima cosa che anche io amavo il rock“. La lunga chiacchierata ha quindi dato modo al cantautore di raccontarsi personalmente, scherzando con la propria immagine pubblica: “La gente mi vede come un esperto di osterie, uno che beve ettolitri di vino. Ma l’immagine di Guccini col fiasco è sbagliata. Suonando bisogna essere lucidi“.
Da parte sua, Ligabue ha rievocato il proprio rapporto con la musica di Francesco Guccini, rivelando la maniera in cui nel tempo sia arrivata ad influenzarlo artisticamente. “Ricantando Incontro mi sono andato a vedere a che età l’avesse scritta“, scherza la più giovane rockstar. “Era così carica di malinconia. Ebene aveva solo trent’anni, e questo penso sia un po’ il marchio di tutta la sua canzone e la sua scrittura“. Con ovvie eccezioni: “L’avvelenata. Pur avendo un animo folk, era il pezzo più punk di tutta la musica italiana”.
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