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Premio Strega: a sorpresa 6 finalisti, una sola donna in lizza

Clamorose sorprese alla prima votazione del Premio Strega 2020, la sera del 9 giugno. L’evento, riporta online l’Ansa, si è svolto in diretta streaming dal Tempio di Adriano a Roma. In corsa per la vittoria finale sarà una sestina di autori e non una cinquina.

Il favorito

Sandro Veronesi è il super favorito e il suo Il colibrì ha avuto 210 voti. Qualche volta, però, chi entra papa esce cardinale. Al secondo posto a pari merito due autori dello Struzzo (Einaudi). Ovvero Gianrico Carofiglio con La misura del tempo (Einaudi) e Valeria Parrella con Almarina (Einaudi), entrambi con 199 voti. Li seguono Gian Arturo Ferrari con Ragazzo italiano (Feltrinelli), 181 voti e Daniele Mencarelli con Tutto chiede salvezza (Mondadori), 168 voti. Mencarelli ha vinto già il Premio Strega Giovani 2020. Lo ha nominato vincitore il presidente della Camera, Roberto Fico, in collegamento da remoto.

Bazzi e la sua “Febbre”

Ma il vero colpo di scena è il ripescaggio del primo autore pubblicato da un piccolo o medio editore. Una possibilità che la clausola di salvaguardia prevede. Il Comitato direttivo ne ha fato uso per la prima volta dal 2015. Così Jonathan Bazzi entra in lizza quale sesto autore con Febbre (Fandango Libri), 137 voti. Si tratta dell’autobiografia romanzata di un ragazzo omosessuale che si scopre sieropositivo nella periferia milanese. “Ci troviamo per la prima volta ad applicare la clausola di salvaguardia e ad ammettere una sestina del premio con Jonathan Bazzi” ha detto Melania Mazzucco, presidente del Comitato direttivo.

Una donna contro tutti

Unica donna in sestina è Valeria Parrella. Al polso un braccialetto giallo con scritto “Verità per Giulio Regeni” l’autrice di Almarina spiega in video che il suo libro ha voluto raccontare come “due donne di diverse generazioni possano trovare un punto di incontro e sperare che da quello nasca qualcosa di nuovo”.

Jonathan Bazzi, sesto finalista al Premio Strega 2020 con “Febbre”

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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