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Morte di George Floyd, ‘Via col vento’ ritirato dal catalogo online: “È un film razzista”

Via col vento“, film del 1939, è stato tolto dal catalogo di streaming online sulla piattaforma Hbo Max. I dirigenti hanno preso questa clamorosa decisione a seguito di proteste a causa di “pregiudizi etnici e razziali”.

La casa produttrice sostiene che il film è “un prodotto del suo tempo“, ma descrive un contesto che “era sbagliato allora come è sbagliato oggi”. Il colossal, ha reso noto Hbo, dovrebbe tornate sulla piattaforma online in data da definire, accompagnato da una “discussione sul suo contesto storico”.

Come è noto il film si basa sul romanzo di Margaret Mitchell, ambientato nel periodo della guerra civile americana. La pellicola è stata a lungo osteggiata per i personaggi che rappresentano schiavi neri contenti della propria sorte e che rimangono fedeli ai loro ex proprietari dopo l’abolizione della schiavitù.

“Via col vento” ha ricevuto 10 Oscar ed è il film di maggior incasso di tutti i tempi, in valori adeguati all’inflazione. Hattie McDaniel è diventata la prima attrice nera a essere nominata e a vincere un Oscar per il ruolo della schiava Mammy. Un film che piace molto, guarda caso, al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il tycoon l’ha usato come esempio per contestare l’Oscar 2020 a “Parasite”: “Torniamo a Via col vento”, aveva tuonato.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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