Polittico Griffoni, la riscoperta di un capolavoro a Palazzo Fava
IL POLITTICO GRIFFONI: LA STORIA
del Cossa e de’ Roberti: un sodalizio artistico nato a Bologna
Il Polittico Griffoni è una pala d’altare formata da vari dipinti a tempera su tavola, realizzata tra il 1470 ed il 1472 dai pittori ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, oggi smembrato in vari musei del mondo. Il capolavoro quattrocentesco fu commissionato da Floriano Griffoni a del Cossa per la cappella di famiglia situata all’interno della Basilica di San Petronio a Bologna.
Questa pala d’altare vide anche la collaborazione del più giovane Ercole de’ Roberti, laddove alla cornice, invece, lavorò il maestro d’ascia Agostino de Marchi da Crema. In seguito, attorno al 1725, la cappella passò di proprietà a Pompeo Aldrovandi (Monsignore, poi Cardinale) che fece smantellare la pala destinando le singole tavole a “quadri di stanza” della propria residenza di campagna a Mirabello, nei dintorni di Ferrara.
Nel corso dell’Ottocento i dipinti entrarono nel giro del mercato antiquario e del collezionismo, giungendo infine nei 9 musei internazionali che ancora oggi li custodiscono.
LA MOSTRA A PALAZZO FAVA
Prestiti da nove musei mondiali
Avrebbe dovuto inaugurare il 12 marzo, ma il coronavirus l’ha impedito. Finalmente il 18 maggio Palazzo Fava a Bologna ha potuto riaprire i battenti con una mostra imperdibile: La riscoperta di un capolavoro. Il capolavoro in questione è per l’appunto il Polittico Griffoni, riportato nella “sua città” a 500 anni dalla sua realizzazione e a 300 dalla sua dispersione, grazie a Genus Bononiae.
Un lavoro di oltre due anni che ha visto il coinvolgimento di tutti e nove i musei proprietari dei singoli dipinti: la National Gallery di Londra, la Pinacoteca di Brera di Milano, il Louvre di Parigi, la National Gallery of Art di Washington, la Collezione Cagnola di Gazzada (Va), i Musei Vaticani, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e la Collezione Vittorio Cini di Venezia.
Le dichiarazioni di Fabio Roversi-Monaco
Il Presidente di Genus Bononiae Fabio Roversi-Monaco ha fatto sapere che «sono ad oggi in corso avanzate trattative con i Musei prestatori per una lunga proroga fino a tutto dicembre 2020. A questo fine abbiamo fatto tutti i passi necessari. Attendiamo contestualmente le ultime due opere attese, quelle del Louvre, che la chiusura delle frontiere causa pandemia ha trattenuto a Parigi».
Le due sezioni della mostra
La mostra si compone di due sezioni: il Piano Nobile di Palazzo Fava ospita, infatti, Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna, a cura di Mauro Natale ed in collaborazione con Cecilia Cavalca. Qui sono visibili le 16 tavole originali provenienti dai vari musei prestatori, oltre alla perfetta ricostruzione del Polittico in 3D così come dovette apparire ai bolognesi di fine Quattrocento. Tale riproduzione è stata realizzata da Factum Foundation di Adam Lowe.
Invece, al secondo piano è ospitata La Materialità dell’Aura: Nuove Tecnologie per la Tutela, a cura di Adam Lowe, Guendalina Damone e del team della Fondazione. In questa sezione viene mostrata – attraverso video, immagini e dimostrazioni 3D – l’operato di Factum e l’importanza che assume la tecnologia nella tutela e registrazione del patrimonio culturale, proprio a partire dal lavoro svolto sul Polittico.
IL CATALOGO
Due anche i cataloghi di mostra, entrambi editi da Silvana Editoriale: Il Polittico Griffoni. La riscoperta di un capolavoro – a cura di Mauro Natale e Cecilia Cavalca – e The Aura in the Age of Digital Materiality. Rethinking preservation in the shadow of an uncertain future, una raccolta di saggi incentrata su temi che vanno dall’applicazione delle nuove tecnologie alla conservazione più tradizionale del patrimonio culturale.
IL DOCUMENTARIO
L’avventura del Polittico Griffoni è diventata anche un documentario, La Riscoperta di un capolavoro – Il Polittico Griffoni, una produzione 3D Produzioni in esclusiva per Sky Arte. Girato nelle settimane precedenti il lockdown e andato in onda su Sky Arte lo scorso 30 aprile, è il racconto per immagini di un’opera immensa dispersa per il mondo, delle persone e vicende che ne hanno segnato il destino e del suo ritorno a casa, accompagnato da approfondimenti storico artistici, da interviste a curatori e studiosi. Il documentario sarà visibile on demand su Sky a partire da lunedì 1° giugno.
INGRESSI
Per l’accesso alla mostra è obbligatorio effettuare la prenotazione: on line dal sito di Genus Bononiae (consente di scegliere direttamente il giorno e l’orario di visita) prenotando telefonicamente allo 051 19936343 (dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 16) o via mail scrivendo a esposizioni@genusbononiae.it, pagando poi alla cassa al momento del ritiro del biglietto. Inoltre, per accedere alla mostra è obbligatorio l’uso della mascherina.