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Coronavirus in Cina, Pechino blindata dopo 100 nuovi casi: torna il lockdown

La Cina sembra tornare, almeno in parte, nel cono d’ombra del coronavirus. A Pechino, la capitale, si registrano 27 nuovi contagi da Sars-CoV-2, portando a 106 il numero dei casi registrati negli ultimi giorni. Tanto da far parlare di una situazione “estremamente grave”.

Nel corso di un incontro con i giornalisti, il portavoce della municipalità della capitale cinese, Xu Hejian, ha detto che Pechino è impegnata “in una lotta contro il tempo” per fermare il contagio. Ciò attraverso “le misure più strette, decisive e determinate”.

Il China Daily scrive della “sospensione parziale” dei collegamenti con città e regioni in altre province. Secondo Beijing News, domani 17 giugno scatterà lo stop alle partenze verso altre province dalla stazione dei bus a lunga percorrenza di Liuliqiao, nel distretto di Fengtai. È lì che si trova il mercato di Xinfadi che si è trasformato in un nuovo focolaio del virus.

Stando al Beijing Daily, è già sospeso il servizio shuttle dal Beijing Capital International Airport verso le città in altre province del gigante asiatico. Per ora resterebbero assicurati solo due collegamenti al giorno dall’aeroporto a Yanjiao, nella provincia di Hebei, a 30 km da Pechino. Sospesi, riporta ancora il giornale, anche i bus che portano dal Beijing Daxing International Airport a Tangshan e Langfang, nella provincia di Hebei.

In totale, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità cinese, in tutto il Paese si registrano 40 nuovi casi di coronavirus, di cui otto importati. Salgono così a 83.221 i contagi in Cina, mentre il numero dei decessi resta fermo a 4.634.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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