Nel panorama dei fashion brand più interessanti del panorama moda italiano troviamo il marchio ANTEPRIMA, fondato dalla stilista giapponese Izumi Ogino nel 1993. Nata e cresciuta a Tokyo, Izumi si è trasferita ad Hong Kong negli anni Ottanta e si è affermata come rivenditore, focalizzata sulla costruzione di marchi italiani in Asia. La sua è una visione unica dell’essenza di “una donna moderna con un apprezzamento per il lusso senza tempo e lo stile contemporaneo”.
Lo stesso anno segna anche il lancio dell’iconica creazione del marchio, la WIREBAG, facendo del 1998 un anno fondamentale per ANTEPRIMA e Izumi. In qualità di Direttore Creativo di ANTEPRIMA, Izumi trae ispirazione per i suoi progetti dal suo amore per i viaggi e dalla passione per le diverse forme d’arte, tra cui la letteratura, la musica, la danza e il teatro, nonché dalla sua vasta conoscenza nella progettazione di gioielli e dal design floreale. Izumi è anche sponsor e mentore di giovani talenti della moda, incentivandoli al raggiungimento del successo personale.
Le mie radici e l’educazione che ho ricevuto a Tokyo mi hanno portato a essere quella che sono oggi: un’essenza influenzata in maniera pervasiva dalla mia visione e dalla mia prospettiva personale, naturalmente. Allo stesso modo in cui la bella stagione, quella più fredda, la natura influenzano la mia sensibilità e il mio gusto nell’estetica del colore. Posso senza dubbio affermare che la tipica mentalità Zen di ascendenza giapponese arriva a riflettermi, ma senza l’esasperazione di determinati caratteri che non mi appartengono. Però è indubbio che ne faccio parte e che ne sono avviluppata.
Ricordo che era il 1998 e l’esperienza di sfilare a Milano Moda Donna mi ha regalato una sensazione estremamente surreale. Era tutto nuovo, mai visto, inaspettato. Esattamente come se fossi vivendo in un sogno ad occhi aperti. Veloce, rapido, coinvolgente e, per assurdo, molto breve!
Che momento di gioia! Nel 2016 decorreva anche il 150esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone e, idealmente, questo premio poteva rappresentare un ponte tra due paesi che amo profondamente. La gioia era amplificata anche dal riconoscimento che questa onorificenza comportava, il fatto cioè che venisse premiato il lungo lavoro svolto fino a quel momento e che fosse riconosciuto il percorso intrapreso come direttore creativo di Anteprima. Ne sono stata molto orgogliosa.
Ogni stagione mi ispiro a un luogo, a un viaggio o a una forma d’arte, ma per l’ispirazione è fondamentale avere una visione chiara di che tipo di donna voglio rappresentare, quale obiettivo ho, che tipo di stile di vita voglio definire. Se una parte importante di questo può essere l’immagine visiva da cui prende vita la collezione, quella più “spirituale” è data dalla connessione emotiva con l’insieme e ne rappresenta il mood.
Ho visitato L’Havana nell’aprile 2019 in occasione della Biennale. Era vista come una città perduta in un paese molto povero e per questo ero molto curiosa di andare a vedere, non solo l’arte, ma anche il luogo stesso. La prima Biennale dell’Havana è stata inaugurata 35 anni fa, nel 1984. È sorprendente sapere che un paese così comunista come Cuba abbia incoraggiato una manifestazione tanto contemporanea. Credo che la ragione fosse riconducibile ad acquisire la valuta estera, mentre il paese era sotto il regime… Sin dalla prima edizione, l’evento ha sviluppato temi centrali, tra cui la tradizione, e temi contemporanei, mettendo in campo sfide, arte, società, riflessioni, uomo e memoria, vita con l’arte e vita urbana.
L’Havana, in effetti, era ed è una città meravigliosa, non solo per il paesaggio, ma anche per le persone, il luogo stesso. Ogni tanto sembra come se il tempo si fosse fermato al 1950, tra auto american vintage, rovine e facciate coloniali imbiancate dal sole. E anche se i cubani soffrono a causa della povertà, apprezzano così tanto la loro vita che questo si percepisce solo entrando in città, tra i bambini che giocano per le strade senza conoscere la tecnologia, gli anziani che cantano e ballano tra di loro. Una vera e propria allegria di fondo che conquista! Questa esperienza mi ha segnato profondamente e mi ha fatto capire il vero senso della parola “felicità”.
La collaborazione con Kissi Ussuki è stata un’esperienza eccezionale. Lavorare con lei mi ha regalato una dosa di giovinezza e uno sguardo più vivido sulla vita. Ho amato e amo il suo giovane talento e il suo umore felice, è davvero contagioso!
Continua, dalla nostra collezione SS20, il concetto FW20 ispirato alla ricerca della vera felicità che, naturalmente, significa aspetti diversi per ognuno di noi. Ed è ciò che ci rende tutti speciali. A volte, come donne, sentiamo che dobbiamo fare tutto ed essere ovunque. Siamo prese e indaffarate, senza mai avere un attimo di tregua. In tutta questa velocità, però, è come se stessimo perdendo la nostra essenza più vera.
Io, come donna, ho immaginato tutto l’universo femminile che, come me, è impegnato dalla mattina alla sera. Ci sono donne che viaggiano in tutto il mondo, assecondando quella curiosità vitale che le porta a partire e a fare tappa nelle nazioni più felici del mondo, come i paesi scandinavi ed alcuni piccoli paesi dell’Asia meridionale. Ho messo insieme alcune caratteristiche di questo “quadro”. Il corretto uso del tempo e l’equilibrio tra famiglia e lavoro, l’attenzione per l’ambiente e la conservazione della diversità naturale, il benessere psicologico, è lo spunto per la collezione Autunno/Inverno 2020, in cui l’arte della semplificazione si evolve in maniera più profonda, più emotiva, avvolta dalla nostra filosofia caratteristica di eleganza e raffinatezza.
Sì, è stato uno dei miei sogni lavorare con Walt Disney, la società che ha una visione e una politica meravigliosa nei confronti dei bambini e di tutte le loro attività. Ogni anno realizziamo la Wirebag con un’ispirazione che nasce dagli animali dello zodiaco cinese. Il 2020 è stato l’anno del topo. È stata una coincidenza, ma si è rivelata una straordinaria collaborazione che mi ha davvero entusiasmato.
Parte importante del dna di ANTEPRIMA è il lavoro handmade. Stavo provando a riflettere su come traslare questa caratteristica in una borsa, senza che si trattasse del modello tipico lavorato a maglia. Un giorno visitando una mostra mi è venuta quest’ idea, ovvero quella di intrecciare una combinazione di maglieria classica con un materiale futuristico. Il contrasto tra vecchio e nuovo ha portato a un prodotto mai visto. Una borsa leggera lavorata a mano, che brilla solo con un pizzico di luce. Un pezzo unico, capace di acquistare declinazioni sempre diverse e di riflettere la personalità di chi la indossa esaltando, al contempo, i codici del brand.
Sostengo, non solo i giovani talenti della moda, ma anche la musica, l’arte in quanto tale. La mia passione e la grande ispirazione per il mio lavoro è l’arte e poter supportare il potenziale talento e la crescita dei giovani è molto importante per la società. Un mecenatismo che fa bene allo spirito e alla comunità!
E’ giunto alla sua seconda edizione, l’evento “Nutriti d’Italia”, promosso dalla Pentella Brand con il…
In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, domani 29 aprile 2025, l’Istituto Isis…
Più di 350 persone per la serata-evento a Villa Minieri a Nola organizzata da Caporaso,…
Continuano le puntate de La Promessa, e in rete stanno già circolando le prime anticipazioni…
La notizia del trasloco di Fedez, il noto rapper italiano e influencer, ha suscitato un…
Cambiano i mutui in Italia, conseguenza diretta di alcune scelte di Trump. Ecco cosa bisogna…
Leave a Comment