Molti presidi sono contro. E le critiche arrivano anche da parlamentari, assessori, sindacalisti. Le Linee guida per il ritorno a scuola a settembre, volute dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, non sono state ancora approvate. Ma suscitano già un mare di polemiche, oltre a manifestazioni e sit-in in varie città italiane.
Scettiche anche le Regioni. Per questo, scrive online sull’Ansa Valentina Roncati, si è anticipato l’incontro fra i ministri Azzolina, Speranza e Boccia, e gli enti locali. Per il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, le linee guida si devono concordare con le autonomie locali. La ministra Azzolina si sarebbe impegnata a portarle domani 26 giugno in conferenza unificata con Regioni, Province e Comuni lavorando anche stanotte con i tecnici proprio per chiudere la partita.
Per il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, “il documento della scuola è ben fatto”. E suggerisce lo stesso metodo utilizzato “per le mille intese durante l’emergenza Covid-19”. Ossia quello di raccogliere tutte le istanze. Rivolto alle Regioni, Boccia ha sostenuto: “diamo un bel segnale al Paese se su un tema così importante riusciamo a trovare subito un’intesa”.
Le critiche maggiori al piano Azzolina riguardano la mancanza di adeguati finanziamenti per assicurare la ripartenza. E il fatto che ogni responsabilità ricadrebbe sui dirigenti scolastici. “Non si può chiedere ai dirigenti scolastici e al personale di rispondere in solitudine alle esigenze delle famiglie e alla necessità di garantire il servizio a organico e risorse invariate”, sottolinea Paola Serafin, che guida i dirigenti scolastici per la Cisl Scuola. “Apre alla privatizzazione”, accusa Pino Turi della Uil scuola. “La preoccupazione è che si stia scaricando una grossa responsabilità sulle autonomie scolastiche col risultato di un quadro dell’istruzione legato alle differenze territoriali”, è il timore di Francesco Sinopoli della Flc Cgil.
Nel testo del piano Azzolina non si parla di strutture in plexiglass né di divisori tra gli alunni. Si dà ampia attenzione ai bambini della scuola dell’infanzia e si attribuisce un ruolo importante, oltre che all’autonomia scolastica, alle comunità territoriali e al terzo settore. Anche per prevedere nuovi spazi alternativi per svolgere le lezioni in sicurezza in palestre, cinema, musei, parchi.
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