Coronavirus, via le mascherine per gli sposi all’altare
Gli sposi torneranno a baciarsi sull’altare senza più le mascherine sul viso. Cade l’obbligo per i futuri coniugi di indossare i dispositivi al momento della celebrazione. Resta invece per il sacerdote l’indicazione di proteggere le vie respiratorie e di mantenere la distanza di almeno un metro dagli sposi.
A riferire la novità, racconta online sull’Ansa Manuela Tulli, è la Conferenza Episcopale Italiana. La Cei riferisce infatti la risposta a un quesito posto dagli stessi vescovi al ministero dell’Interno. Il Comitato Tecnico Scientifico, interpellato dal Viminale, osserva che, “non potendo certamente essere considerati estranei tra loro, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine. Con l’accortezza che l’officiante mantenga l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno un metro”.
Il Cts ritiene anche che tale raccomandazione possa estendersi alla celebrazione del matrimonio secondo il rito civile o secondo le liturgie delle altre confessioni religiose. Se la novità delle nozze riguarda la ristretta platea delle coppie che ha confermato il matrimonio nonostante le norme post-emergenza Covid, da domenica 28 giugno entra in vigore una novità nelle celebrazioni religiose che invece riguarda tutti. Non sarà più obbligatorio, infatti, per i sacerdoti indossare i guanti monouso per la distribuzione della Comunione.
In merito alla richiesta di “derogare all’obbligo dei guanti al momento della distribuzione della Comunione”, il Comitato Tecnico Scientifico – riferisce ancora la Conferenza Episcopale Italiana – raccomanda che il sacerdote “proceda ad una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche”. Si raccomanda anche ai fedeli di detergersi le mani prima di prendere l’ostia e comunque resta la raccomandazione degli esperti di continuare ad evitare la Comunione direttamente in bocca.