Tragedia in Abruzzo, nella grotta della Risorgiva di Roccamorice (Pescara), alle pendici del massiccio della Maiella. Al mattino di domenica 5 luglio gli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico hanno recuperato senza vita il terzo speleologo coinvolto nell’incidente del 4 luglio.
La corsa contro il tempo per salvarlo – dopo aver estratto vivi altri due speleologi rimasti intrappolati – non ha avuto successo. I soccorritori hanno estratto la salma dalla grotta non appena il livello dell’acqua lo ha permesso. I vigili del fuoco hanno drenato l’acqua nella cavità tramite delle idrovore. La vittima è un uomo di 42 anni di Arielli (Chieti).
L’operazione di salvataggio era cominciata attorno alle 16 di sabato 4 luglio. Adesso il corpo dello speleologo rimasto ucciso sarà trasportato lungo uno stretto sentiero fino alla vicina strada e consegnato alle autorità. Il Soccorso Alpino e Speleologico era riuscito a estrarre vivi altri due speleologi bloccati nella grotta nella Risorgenza di Roccamorice, in provincia di Pescara. Si tratta di due compagni del 42enne morto.
La grotta era stata interessata da un forte allagamento. I soccorritori hanno dovuto operare in condizioni complesse. Grazie al supporto delle idrovore dei vigili del fuoco si è riusciti a poco a poco ad abbassare il livello dell’acqua, finché non è stato possibile per i soccorritori entrare più in profondità nella grotta per raggiungere gli speleologi intrappolati.
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