Tomás Saraceno (Argentina, 1973) Installazione per il Cort ile di Palazzo Strozzi Le sfere che compongono l’installazione sono prototipi di scult ure aerosolari in grado di fluttuare intorno al mondo, libere da confini, libe re da combustibili fossili. Come una scultura statica, indagano quali tipi di strutture socio‐politiche nomadi potrebbero emergere se potessimo navigar e attraverso i fiumi dell’atmosfera, fluttuando senza confini, se nza emissioni di carbonio. Courtesy the artist; Andersen’s, Copenhagen; Ruth Benzacar, Bue nos Aires; Tanya Bonakdar Gallery, New York/Los Angeles; Pinksummer Contem porary Art, Genova; Esther Schipper, Berlin L’installazione è promossa e rea lizzata grazie a Fondazione CR Firenze © Photography by Ela Bialkowska, OKNO Studio
L’arte e le sue incredibili virtù: aprire orizzonti nuovi ed originali alle persone, incantare con atmosfere magiche che solo lei riesce a ricreare. E’ tutto sommato ciò che avviene alla mostra di Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973) intitolata Aria, aperta fino al 19 luglio a Palazzo Strozzi a Firenze, a cura di Arturo Galansino.
Prosegue così una programmazione museale volta ad esaltare il contesto storico rinascimentale del museo fiorentino, grazie ad un profondo dialogo con il contemporaneo; dopo le grandi personali dedicate per esempio ad Ai Wei Wei e a Marina Abramovich, l’attenzione di Palazzo Strozzi si è focalizzata oggi su uno degli artisti più visionari al mondo. Infatti Saraceno crea opere immersive che invitano a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con fenomeni ed elementi non umani come polvere, ragni e piante che diventano protagonisti delle sue installazioni, nonché metafore della nostra percezione del cosmo.
“L’arte di Tomás Saraceno ci fa riflettere su problemi e sfide caratteristici della nostra era – l’Antropocene – divenuti sempre più urgenti, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, il superamento di barriere geografiche e sociali” afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra.
“A Palazzo Strozzi la ricerca artistica di Tomás, che con la sua visione aperta e interconnessa schiude mondi utopici e allo stesso tempo reali, viene ulteriormente amplificata di senso e resa esteticamente unica dal confronto con il nostro edificio, simbolo dell’Umanesimo. Il titolo della mostra – Aria – oltre a riferirsi a temi ed elementi caratteristici del lavoro dell’artista, vuole essere un monito al rispetto del pianeta e della sua atmosfera, ormai criticamente compromessa, e prefigurare il passaggio ad una nuova era geologica – l’Aerocene – incentrata proprio su questo preziosissimo elemento, ha anche implicazioni musicali, data la presenza nell’esposizione del ritmo delle vibrazioni delle ragnatele e della sonificazione delle onde gravitazionali provenienti dall’Universo. Un approccio interdisciplinare che ci fa percepire la complessa rete che collega l’uomo sia al microcosmo delle particelle, sia al macrocosmo dei mondi”.
Il punto di partenza della mostra è rappresentato da Thermodynamic Constellation (Costellazione termodinamica), un’installazione site-specific per il cortile di Palazzo Strozzi. L’opera è composta da tre grandi sfere specchianti sospese e diviene simbolo dell’interesse di Saraceno per i temi ambientali. Pertanto l’artista immagina un futuro privo di confini e libero dall’uso di combustibili fossili: una nuova era di solidarietà tra uomo e ambiente, espressa da Aerocene, comunità artistica interdisciplinare avviata dall’artista stesso. Ecco quindi che Saraceno è libero di sperimentare mongolfiere capaci di volare grazie alla sola energia solare e diventano per l’artista un invito a ripensare in maniera poetica e collettiva la maniera in cui abitiamo il nostro mondo.
Invitando i visitatori a riflettere sulla figura del ragno e della sua tela, protagonisti di molte delle opere di Saraceno, l’esposizione si snoda intorno alla serie delle Arachnomancy Cards (Carte da Aracnomanzia), trentatrè carte pensate dall’artista che diventano metafore dei legami tra tutto ciò che esiste in natura, vivente e non vivente. Dal cortile la mostra prosegue all’interno del Palazzo in un percorso tra grandi installazioni che consentono di immergersi in ambienti evocativi che suggeriscono futuri alternativi.
Nella prima sala i visitatori si trovano all’interno dell’installazione Connectome (Connettoma), che prende il nome dalla mappa delle connessioni neurali del cervello, composta da un insieme di sculture poliedriche sospese, modellate sulla forma delle bolle di sapone. Nelle sale successive, una serie di altre installazioni – tra cui Sounding the Air (Suonando l’aria) e Webs of Attent(s)ion (Reti di attenz(s)ione) – invitano i visitatori a immergersi nei mondi sensoriali delle ragnatele e delle atmosfere che li caratterizzano.
Oracolo del nostro passato, presente e futuro, il ragno è metafora della mostra. Estensione del suo sistema sensoriale e cognitivo, la tela è il mezzo con cui comunica e si orienta nel mondo ma, analogamente alla mappa neuronale del nostro cervello, è anche la base della sua consapevolezza. Pertanto, la collaborazione di Saraceno con i ragni offre un modo per connetterci con il loro mondo e un’occasione per superare le nostre tradizionali strutture gerarchiche attraverso cui concepiamo e organizziamo il nostro.
Titolo Tomás Saraceno. Aria
Sede Firenze, Palazzo Strozzi
Periodo 22 febbraio‐19 luglio 2020
Mostra curata da Arturo Galansino
Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Studio Tomás Saraceno
Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
Con il supporto di Terna
In collaborazione con Manifattura Tabacchi
Informazioni T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org
Orari Tutti i giorni 10.00‐20.00, giovedì 10.00‐23.00
Accesso consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
Biglietti Intero € 13,00; ridotto € 10,00; € 4,00 scuole
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