“Un viaggio affascinante, divertente, una sfida nata all’improvviso e lanciata da Maria Grazia che io, da buon giocatore, non potevo non raccogliere”. Matteo Garrone sorride con il suo fare gentile, discreto, la testa apparentemente tra le nuvole, idee e fantasia in libertà, che gli appassionati di cinema, ma non solo loro, hanno imparato a riconoscere attraverso i suoi straordinari film, dalla bellezza tremenda tenera o visionaria, come Pinocchio. Ma con i piedi saldamente a terra e capaci anche di spingersi in un territorio per lui arduo e fino ad oggi inesplorato come può essere la haute couture. Il vero Racconto dei Racconti della moda e della sua industria più bella del mondo.
A provocarlo è Maria Grazia Chiuri, Direttore creativo Dior Haute Couture e womeswear. Gli siede accanto durante il collegamento web, con la stampa italiana, dallo studio privato parigino. Nuove formule e nuove dinamiche imposte dalla pandemia, per fare e comunicare la moda. E lei, che di certo non ha paura di osare e non si è mai tirata indietro, prima donna al timone creativo nei 70 anni di storia della galassia Dior, lo chiama una sera all’improvviso per sapere se lui, tra i registi italiani di maggior successo, Palma d’Oro a Cannes nel 2018 con Dogman, è d’accordo, e se magari se la sente a mettere giù la storia, in un fashion film, della nuova collezione Dior haute couture per il prossimo autunno-inverno.
Matteo Garrone, il fashion film: “Un viaggio nel mito Dior”
“L’abito è il protagonista del racconto e con lui quel baule dalle fattezze della sede di Avenue Montaigne, a Parigi. Pronto a far fare il giro del mondo al mito Dior e alla sua storia di bellezza”, ci dice Garrone. “Un viaggio che riporta alle origini della nostra storia, alle origini del mito”. Girato nel Bosco del Sasseto, un luogo incantato tra rocce, muschi e felci già set del “Racconto” cinematografico. E ancora nei Giardini di Ninfa e nel cappellificio Pieroni, uno dei più antichi della Capitale. Il cortometraggio di 12 minuti mette in luce tutta la straordinaria maestria artigianale, l’incanto e la fantasia, capaci insieme, nelle sue forme più illuminate, di produrre meraviglia, sullo schermo come in atelier.
“La sfilata è un elemento essenziale soprattutto per la couture dove bisogna vedere tessuti e lavorazioni”. Così si racconta la designer romana, che nel periodo di lockdown ha realizzato la sua nuova collezione proprio nella Capitale. “Ho pensato così ad un nuovo progetto, puntando sui manichini realizzati in scala e perfettamente uguali ai capi dalle dimensioni reali. Proprio come si usava un tempo, nel dopoguerra, per mandare in giro e promuovere la grande maestria della Maison, affidata a piccoli capolavori di stoffa”.
Maria Grazia Chiuri insieme a Matteo Garrone e alla musica di Paolo Buonvino: la Haute Couture si fa cinema
37 le sagome realizzate per una collezione surrealista ispirata a donne dal carattere e dalla forza straordinarie. Lee Miller, Dora Marr, Leonora Carrington, fotoreporter, pittrici, scrittrici, muse dei più grandi geni del ‘900, come Picasso e Dalì. Presentati in forme surreali, i perfetti abiti in miniatura viaggeranno poi in quei bauli destinati a raggiungere le clienti delle diverse aree geografiche del pianeta, raccontando e testimoniando storie fantastiche di moda, maestria, artigianalità, bellezza.
E qui entra in gioco Garrone. “Lavorare con Maria Grazia è stato facilissimo, abbiamo fatto tutto in sole tre settimane, facendo centro su Roma”, racconta il regista. ”In fin dei conti i due mondi, la moda e il cinema sono molto vicini. Con Maria Grazia siamo riusciti subito a dare al progetto quella forma di un racconto unico e su misura, di vero artigianato”. “Lo spirito di libertà e rinnovamento fa parte del dna Dior, e io ho voluto spingere su quell’energia, sulla fantasia ma anche sulla concretezza di una collezione che dovrà raggiungere poi il pubblico che l’attende”, dice la designer. Intanto ad aspettare lei con la sua massiccia dose di forza creativa, è Lecce, dove Maria Grazia Chiuri il prossimo 22 Luglio presenterà la collezione Dior Cruise, in una formula molto ristretta di presenze, mentre la collezione Dioriviera è già presente nelle più belle mete turistiche italiane (vedi box). E ora insieme a Garrone e alla musica di Paolo Buonvino, la haute couture per la prossima stagione si fa film, accessibile via web sul sito della Maison. Una produzione del genere merita l’Oscar.
Collezione Dioriviera: l’apertura del pop up store nel segno della meraviglia a Capri
Quella terrazza affacciata sul mare nei colori del bianco e del blu è uno dei luoghi più esclusivi al mondo. Un posto che, se ci vai una volta nella vita, non te lo dimentichi più finché campi. Approdare al Riccio Restaurant and Beach Club, estensione marina del Capri Palace Jumeirah, è un’esperienza unica e da non perdere se si ha la fortuna di passare per Capri.
Ed è in questa sorprendente ambientazione che si apre uno dei tre nuovi pop up store Dior, scelti per presentare Dioriviera, la nuova collezione disegnata da Maria Grazia Chiuri, direttore creativo womenswear e alta moda della Maison di Avenue Montaigne. Forte dei Marmi, Cortina e Capri con la speciale location temporanea del Riccio che si affianca alla storica boutique di Via Camerelle, accolgono cosi la nuova capsule collection tra costumi interi, inconfondibili maglie marinière a righe, accessori e visiere, le “hit bag” della casa, le iconiche borse Dior Book Tote Saddle e Diorcamp in canvas rivisitate con i motivi ispirati ai disegni dell’artista romano Pietro Ruffo, della linea Dior Around the world.
Il tutto presentato nello speciale allestimento realizzato nella zona lounge del Riccio Beach Club con gli oggetti Dior Maison, tra cabine, ombrelloni, cuscini e chaise longue a righe e motivi Toile de Jouy, realizzati anche su rivestimenti in ceramica tradizionale ceramica. Omaggio all’artigianato italiano e a un’estate da ricordare, nel segno di Capri, dell’isola azzurra, e di Dior.