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Coronavirus Fiumicino, stop a volo con passeggeri bengalesi: “Li mandiamo indietro”

Un aereo della Qatar Airways con a bordo 135 passeggeri bengalesi è atterrato all’aeroporto di Fiumicino mercoledì 8 luglio. Secondo quanto riporta online l’Adnkronos, i passeggeri bengalesi, oggetto di un provvedimento di respingimento per motivi sanitari legati al coronavirus, resteranno sull’aereo fino al momento della ripartenza del velivolo. Il volo, partito dal Pakistan, ha fatto scalo a Doha.

Tamponi a raffica

“Sono cominciate le operazioni e abbiamo fatto i primi 30 tamponi per i viaggiatori del volo dal Qatar autorizzati allo sbarco a Fiumicino. Sono in totale un centinaio i passeggeri che potranno sbarcare e i test si fanno in quanto potenziali casi di contatto”, evidenzia il responsabile dell’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Inoltre è abbiamo attivato il 118 per l’assistenza ad una donna del Bangladesh in stato di gravidanza. I sanitari la trasferiranno presso il Policlinico Gemelli.”

Uno stratagemma per aggirare il divieto?

La presenza di 135 cittadini del Bangladesh su 200 passeggeri potrebbe far pensare a un escamotage. Col fine di aggirare i controlli. Martedì 7 luglio, infatti, è scattato un provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza che blocca per una settimana i voli provenienti da Dacca, la capitale del Bangladesh.

Blocco dei passeggeri dai Paesi a rischio

Nel paese asiatico, infatti, si stanno verificando parecchi casi di contagio da coronavirus. E l’Italia, dove non mancano nuovi, anche se per ora limitati, focolai, ha deciso di selezionare gli ingressi sul nostro territorio per quanto riguarda i voli provenienti dall’estero. L’obiettivo è limitare l’accesso dai Paesi del mondo in questo momento maggiormente colpiti dal Covid-19. Primo fra tutti gli Stati Uniti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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