Dopo la pubblicazione del libro “Io sono bella”, Stella Pecollo continua la propria lotta personale contro il “body shaming. Nel periodo più delicato dell’anno per chi come lei ha sofferto o soffre di disturbi alimentari o semplicemente non ha un corpo accettato dalla società come “ideale”. La prova costume non è uguale per tutti!

Online il video realizzato da Stella Pecollo e le ragazze del gruppo “body positive”. Un video che chiarisce la posizione delle donne curvy e la voglia di prendersi con più leggerezza e amarsi senza vergogna. Il video ha già totalizzato 20 mila di views in pochissime ore.

Stella Pecollo: la prova costume non è uguale per tutti!

Uno degli obiettivi di Stella Pecollo, in ogni cosa che fa, è di rompere gli schemi e distruggere gli stereotipi, che sono secondo lei una delle cause principali del malessere della nostra società. Uno dei temi che le sta particolarmente a cuore è “la prova costume”. “La prova costume è l’ennesima invenzione delle ditte di prodotti dimagranti – spiega Stella – per provare a farci sentire meno belle, meno “giuste” (e giusti, perché il tema tocca anche gli uomini) e più insicure, così da comprare i loro prodotti. Ma chi l’ha detto che una donna debba per forza sempre vestirsi con indumenti invernali anche durante la stagione più bella e libera dell’anno? Chi l’ha detto che non possiamo tutte indossare canotte che lasciano libere le braccia morbide? Top che mostrano l’ombelico, pantaloncini corti che danno spazio a cosce, gambe e fondi schiena di tutte le forme e colori? Nessuno! O perlomeno nessuno che possa davvero avere un potere decisionale sulla mia vita. E quindi, io decido di fare quello che mi pare e di godermi l’estate, indossando dei bikini colorati e il mio crop top preferito, quello rosa shocking.”

Stella Pecollo: “Io sono bella”, il libro

“Io magra non lo sono mai stata“. Inizia così il racconto di Stella, attrice di cinema, teatro e serie tv. Un racconto molto personale che coincide con la storia di una lotta: la battaglia al pregiudizio, al bodyshaming e alla “grassofobia” che Stella ha cominciato a sostenere fin da bambinaA partire dalle mura di casa, dalle lezioni di ginnastica a scuola: “Quando l’insegnante chiedeva ai due capitani di formare le squadre per la partita di pallavolo e loro iniziavano a scegliere, io restavo sempre in fondo, per ultima: ero l’elemento debole, “la cicciona”, la preferita da nessuno”.

La Stella di quei giorni sembra venire da un altro pianeta rispetto alla donna consapevole, straripante e sicura di sé che ha deciso di scrivere questo libro. Ma se Stella è cambiata – ci sono voluti anni di insulti, delusioni, discriminazioni, ma anche di conquiste, successi e traguardi raggiunti – il pianeta è ancora molto uguale a sé stesso. Finché varrà l’equazione “grassa” uguale a “pigra” o, peggio, “malata”. Finché alle attrici oversize saranno destinati esclusivamente ruoli secondari. Finché i genitori, i compagni, i colleghi non capiranno che arrogarsi il diritto di dare consigli di salute, di alimentazione o di bellezza alle persone che non hanno il loro pesoforma è a tutti gli effetti una violenza. Finché tutto questo continuerà ad accadere, le cose non saranno davvero cambiate.

Io sono bella è molte cose. È la storia, a tratti esilarante a tratti drammatica, di un percorso di liberazione. È un atto di accusa contro tutte le forme di discriminazione, dalle più eclatanti alle più sottili e striscianti. Ed è, prima di ogni cosa, una lettera aperta a tutte le persone che ancora tendono a rimpicciolirsi. A scomparire, pur di evitare che qualcuno posi gli occhi su di loro e sul loro corpo non conforme ai canoni imposti dalla società.