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Covid, l’Italia blocca gli ingressi da 13 Paesi: la lista completa

Stop agli ingressi in Italia per le persone che arrivano dai Paesi esteri dove in questo momento il coronavirus è più forte. La pandemia è tutt’altro che arginata, infatti. E se in Italia è in regressione, in America, sia del Nord che del Sud, è al suo massimo.

Troppe nazioni a rischio

Per questo adesso si stabiliscono limiti ai flussi dai paesi stranieri, tramite un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il governo Conte dispone il “divieto di ingresso e di transito in Italia alle persone che nei 14 giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitati” in 13 Paesi.

I 13 Paesi dai quali non si entra in Italia

Di seguito la lista completa. Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.

Voli diretti e indiretti

Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria, sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi sopra indicati, fa sapere il ministero della Salute in una nota. “Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. È per questo – spiega Speranza – che abbiamo scelto la linea della massima prudenza”.

Il plauso dell’Iss

“Le misure adottate dal ministro della Salute sono molto importanti al fine di mantenere i risultati raggiunti in questi mesi, Ed evitare che casi importati possano generare focolai difficili da controllare”, ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Il quale ha aggiunto: “Dobbiamo ricordarci che in molti paesi del mondo la circolazione del virus è ancora elevata”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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