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Coronavirus, Ricciardi lancia l’allarme: “Italiani attenti, siamo troppo rilassati”

Vedo un grande sbracamento generale“. Con questa espressione Walter Ricciardi, consulente del ministo della Salute, Roberto Speranza, e dirigente Oms, bolla il comportamento degli italiani di fronte al coronavirus.

La pandemia nel mondo è al suo massimo nelle Americhe e se l’Italia non è più al primo posto per numero di contagi e di vittime come a marzo, bensì al tredicesimo, il rischio dell’infezione è sempre presente.

Gli italiani dunque, dice Ricciardi in un intervista alla Stampa, “si diano una regolata”. Perché “continuando così perderemo l’occasione di ridurre drasticamente i contagi, che restano invece costanti”. “Molte regioni che nelle previsioni dovevano uscire ora dall’epidemia – sottolinea – ci saranno ancora dentro in autunno. Quando il virus potrebbe diffondersi più facilmente”.

Il governo in questi giorni sta valutando di prorogare fino alla fine di quest’anno lo stato di emergenza per il coronavirus. La scadenza del 31 luglio, infatti, si avvicina e occorre prendere una decisione. Quanto alla proroga il professor Ricciardi afferma: “Qualcuno forse non lo ha ancora capito, ma siamo di fronte a un evento epocale che durerà anni. La proroga – rileva Ricciardi – è assolutamente indispensabile.”

E questo perché “siamo ancora in una fase di crescita mondiale della pandemia e in questa situazione nessuno può dirsi al sicuro. Nemmeno chi come noi ha parzialmente risolto i suoi problemi. Serve continuare ad avere quella capacità di reazione rapida che lo stato di emergenza ha garantito fino a oggi”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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