Fertilità maschile e alimentazione corretta: la questione è in costante aggiornamento. A dare nuove ed ulteriori informazioni sul legame tra dieta e abilità riproduttive dell’apparato maschile è il Dottor Andrea Militello, noto andrologo di Roma e Milano, docente dell’Università Federiciana. Cosa mangiare dunque per migliorare la fertilità?

Esistono alcuni fattori di rischio che possono avere un impatto importante sull’infertilità maschile. Tali fattori sono stati identificati da una ricerca sull’impatto dell’alimentazione sulla fertilità maschile. Esistono dunque alcune diete e gruppi alimentari che possiamo associare con certezza alla sterilità maschile? Ebbene sì. Ci sono poi alcune prove più contraddittorie che indagano il rapporto tra altri fattori dietetici e la qualità del seme maschile.

Fertilità maschile e dieta: carne rossa, latte e soia, cosa fare?

“Su questo argomento è stato condotto uno studio caso-referente sui partner maschi. [Si tratta] di coppie che hanno tentato il concepimento con rapporti non protetti per 12 mesi o più senza successo. [I soggetti sono stati] reclutati da 14 cliniche di riproduzione assistita nel Regno Unito”, spiega il Dr. Andrea Militello. Ben 1907 i partecipanti hanno completato i questionari sullo stile di vita e sulla dieta prima di valutare la qualità del seme.

“L’alto consumo di daidzeina (maggiore di 13,74 mg / die), un fitoestrogeno presente nei prodotti a base di soiaalterava la mobilità degli spermatozoi. I fattori di rischio dietetici riguardanti la morfologia hanno invece mostrato che bere latte e mangiare carne rossa hanno  un ruolo protettivo”, spiega ancora il Dr. Militello, che da poco ha aperto uno studio anche a San Marino.

Dunque esiste una dieta consigliabile per favorire la fertilità maschile? “Fermo restando che sono molteplici i fattori dietetici associati alla qualità del seme, possiamo suggerire che la fertilità maschile potrebbe essere migliorata dai cambiamenti nella dieta. Evitando l’eccessivo consumo di soia e aumentando il consumo di carne rossa nel periodo in cui cerchiamo una migliore spermatogenesi”, conclude il Dr. Militello.