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Coronavirus, stato di emergenza fino al 31 ottobre: si va verso la proroga

L’Italia deve prorogare lo stato di emergenza per la pandemia di coronavirus che scadrà il 31 luglio prossimo? Il tema è molto dibattuto in queste ore, dato che il governo deve prendere una decisione definitiva.

Tra le forze politiche e anche nel Paese si registra una spaccatura tra i favorevoli e gli assolutamente contrari. Oggi 23 luglio il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha però fatto capire abbastanza chiaramente l’intenzione dell’Esecutivo.

Ovvero quella di ascoltare il Parlamento per prendere una decisione ponderata. Che difficilmente, però, sarà quella di un “liberi tutti”. I focolai di coronavirus si moltiplicano in Italia. Nelle ultime 24 ore si registra un’impennata dei contagi che passano da 129 nuovi positivi a 282. Tre giovani romani che hanno trascorso il weekend a Capri hanno contratto il virus, così come un nuovo focolaio si registra in Molise.

Nel vertice che il 22 luglio ha preceduto il Consiglio dei ministri, le forze politiche di maggioranza si sono orientate verso la proroga al 31 ottobre dello stato di emergenza sanitaria. E oggi 23 luglio anche il ministro della Salute Roberto Speranza lo ha confermato a Radio 24: “Il governo assumerà la decisione di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 ottobre soltanto dopo un ulteriore passaggio in Parlamento per un confronto”.

Speranza ha poi ribadito: “L’orientamento del governo è che non stiamo fuori da questa vicenda. Stiamo molto meglio rispetto a marzo, ma ancora c’è bisogno di rispettare tutta una serie di norme e di regole”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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