Le decisioni adottate dal Consiglio europeo per fronteggiare gli effetti economici della pandemia e favorire la ripresa, sono di portata storica. Il Recovery Fund e la promessa dei 209 miliardi di euro che potrebbero risollevare l’economica italiana sono questione complesse da analizzare ma fanno breccia nell’opinione pubblica. Così, spiega sul Corriere della Sera Nando Pagnoncelli, i riflessi appaiono anche nei sondaggi politici.

In base ai dati forniti da Pagnoncelli, la Lega resta oggi il primo partito fra gli italiani ma in netto calo al 23,1%. Il Pd, secondo partito, è al 19,6% e il M5S cresce al 18,9%. Per come si erano messe le cose, l’accordo trovato a Bruxelles rappresenta una boccata d’ossigeno, sottolinea Pagnoncelli. E il governo ne trae beneficio in termini di consenso. Infatti, l’indice di gradimento dell’esecutivo fa segnare un aumento di 4 punti, passando da 57 a 61, il livello più elevato del Conte 2.

Anche il gradimento del premier Conte fa segnare una crescita passando da 63 a 65, punti avvicinandosi al picco di 66 raggiunto in aprile, nel pieno dell’emergenza sanitaria. Stessa tendenza per i leader e i capi delegazione della maggioranza. E i leader dell’opposizione? Fanno segnare una sostanziale stabilità rispetto al mese di giugno. Riguardo agli orientamenti di voto, si registra una significativa riduzione (-3,9%) dell’area costituita da astensionisti e indecisi. Ritorna al di sotto del 40%, che comunque è sempre tantissimo, di fatto il primo “patito” in Italia.

Ma sullo scenario incombe anche il referendum costituzionale, spiega Pagnoncelli. Il prossimo 20 e 21 settembre i cittadini sono chiamati alle urne per confermare o respingere la riforma che prevede la riduzione del numero dei deputati (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200). Ad oggi solo un italiano su tre è a conoscenza di questo appuntamento. Peraltro, una volta informati, quasi tre intervistati su quattro (72%, contro il 67% di giugno) giudicano molto o abbastanza importante il referendum. Per il sondaggista l’esito al momento sembra scontato: il 49% degli italiani dichiara che voterebbe a favore, contro l’8% che si esprimerebbe contro.