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“Gli uomini col cane fanno impazzire le donne”, lo studio dall’America

Secondo una ricerca dell’Università del Colorado (Usa), gli uomini che amano i cani e ne possiedono degli esemplari esercitano fascino sulle donne (nella foto Ritratto d’uomo con cane, di Bartolomeo Passerotti, 1585, Pinacoteca dei Musei capitolini, Roma). Al contrario quelli che prediligono i gatti come animali domestici non riscuotono altrettanta fortuna presso il gentil sesso.

Per arrivare a questa conclusione, riporta il Giornale, il team di scienziati statunitensi ha mostrato a un gruppo di volontarie centinaia di foto di uomini. Prima da soli, poi in compagnia di un micio. Le risposte hanno confermato quello che i ricercatori sospettavano. Ovvero che l’assenza del gatto aumentava esponenzialmente il grado di interesse.

Nel momento in cui, invece, appariva il felino accanto all’uomo della foto il giudizio delle donne cambiava drasticamente. “Gli uomini ritratti con accanto i gatti appaiono meno virili e più nevrotici – si sostiene nella ricerca -. Quindi tendenzialmente meno desiderabili in vista di un incontro”, ha concluso il team.

Quando alle volontarie i ricercatori hanno mostrato il ritratto di alcuni uomini da soli, il 38% delle intervistate ha risposto che sarebbe stata interessata a un incontro. E il 37% a una relazione. La foto dello stesso individuo con un gatto ha suscitato invece reazioni molto diverse. Il 33% ha detto che avrebbe potuto incontrarlo. Ma la percentuale di chi ha dichiarato il contrario è passata dall’8% al 14%.

Non basta però. Perché il 45% delle volontarie intervistate – riporta Il Giornale – ha affermato che non avrebbe preso in considerazione una relazione con l’uomo mostrato nella foto. Esattamente a causa della presenza del piccolo animale. Nell’esperimento sono state intervistate 708 giovani ragazze di età compresa fra 18 e 24 anni. I risultati dipendono anche, in parte, da stereotipi culturali americani che vedono gli “uomini-gatto” come meno maschili rispetto agli “uomini-cane”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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