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Analfabetismo funzionale: tutto ciò che c’è da sapere

Quella di analfabetismo, lo sappiamo tutti, è la definizione adottata per descrivere soggetti non in grado di leggere e scrivere. L’analfabetismo funzionale, invece, preoccupa gli esperti e non solo perché riguarda individui che hanno avuto un’istruzione, più o meno adeguata, ma che comunque non sono in grado di comprendere ciò che leggono e non sanno esprimere un concetto in maniera lineare e concreta affinché sia chiaro anche a chi legge o ascolta.

Cos’è l’analfabetismo funzionale

Pur essendo capaci di leggere e scrivere, sono molti gli individui che non comprendono il significato di ciò che leggono e/o ascoltano. La comprensione di un concetto è dunque limitata; si tratta di una lettura superficiale e distorta che si riflette poi sulla formulazione di una risposta coerente e sensata. In Italia è un fenomeno particolarmente comune; determina, oltre che una preparazione culturale inadeguata, l’incapacità di formulare un’opinione con senno e coerenza. Ciò comporta che gli analfabeti funzionali non abbiano piena percezione del mondo che li circonda; i contesti politico, sociale e culturale si modellano su notizie false, mancati approfondimenti, scarsa conoscenza e luoghi comuni.

L’analfabetismo funzionale sui social

Se già prima dell’avvento dei social l’analfabetismo funzionale era un pericolo, qualcosa di estremamente concreto da dover contrastare, a causa di Facebook e Twitter, in primis, è diventato una macchia importante sullo Stivale – e non solo – che si estende ogni giorno di più. Non è un caso che la propaganda politica funzioni in maniera efficace proprio tramite questi canali mediatici; comunicare fake news o nozioni distorte è semplicissimo e fare presa su chi ha sviluppato una comprensione limitata è uno scherzo. Catene di Sant’Antonio, messaggi scritti un linguaggio banale e destrutturato, aberrazione di ciò non si conosce: tutti elementi caratteristici di questo comportamento.

La risposta a un fenomeno di portata così importante dovrebbe essere arginato dall’ispessimento del tessuto culturale del Paese. Un processo complesso, considerando anche quanto ancora sia elevato il tasso di semplice alfabetismo in Italia.

Viviana Gaudino

Nata e cresciuta a Napoli, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne alla Federico II, si è trasferita a Roma dove ha studiato Editoria e Scrittura alla Sapienza e terminato il percorso con lode. La grande passione per i libri e la letteratura l'hanno spinta a portare avanti il progetto di entrare nel mondo dell’editoria e della comunicazione: ha infatti partecipato al master "Il lavoro editoriale", promosso dalla Scuola del libro di Roma, e a numerosi workshop improntati sulla stesura e la correzione di testi. Dopo svariate esperienze come Redattrice (Edipress - agenzia di stampa del Corriere dello Sport - TuttoSport - Italo - Auto.it - Classified - Il Tempo -, LaCooltura, Snap Italy, NapoliSport), Editor, supporto Ufficio Stampa e Social Media Manager, è approdata nella redazione interna Velvet Mag.

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