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Auto non inquinanti, l’ecobonus c’è e può arrivare a 10mila euro

Arriva l’ecobonus per acquistare auto non inquinanti. Lo scrive online sull’Ansa Giampaolo Grassi. Fino al 31 dicembre 2020 sarà possibile prenotare sul sito ecobonus.mise.gov.it l’incentivo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Lo sconto, ricorda il ministero dello Sviluppo, può arrivare a 10 mila euro.

In particolare, è stata ampliata la gamma di veicoli a basse emissioni per i quali sarà possibile richiedere il contributo statale. Potrà arrivare fino a 8 mila euro per l’acquisto con rottamazione e fino a 5 mila euro per l’acquisto senza rottamazione.

All’ecobonus si potranno poi aggiungere sconti fino a 2 mila euro. Prezzi di favore, quindi, riconosciuti direttamente dai concessionari. Il bonus massimo spetta alle auto con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2, cioè le 100% elettriche, con prezzo fino a 61 mila euro Iva inclusa. La fascia di emissioni da 21 a 60 g/km di CO2 dà accesso a bonus fino a 6.500 euro.

Le auto che rientrando nella fascia 61-110 g/km di CO2 possono beneficiare di un bonus che arriva fino a 3.500 euro. Si tratta di modelli di larga diffusione con motorizzazioni hybrid e mildhybrid, ma anche diesel, benzina, bifuel Gpl e metano. Gli incentivi sono stati introdotti con il decreto rilancio, approvato in via definitiva due settimane fa.

Per i bonus, il governo ha messo a disposizione altri 50 milioni di euro, che si aggiungono ai 100 milioni di euro stanziati per l’anno 2020 e ai 200 milioni per il 2021. L’estensione del bonus alle auto Euro 6 è stata il frutto di una lunga battaglia in commissione, che ha diviso la maggioranza. Era favorevole il Pd, non era contraria Leu, mentre si opponevano i Cinque Stelle.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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