Finisce il distanziamento sui treni a causa del coronavirus. Tutti i convogli ad alta velocità di Trenitalia e Italo possono viaggiare con il 100% dei posti occupati. Niente più sedili vuoti, dunque, nonostante la curva dei contagi sia in crescita da qualche giorno e l’indice di contagio (Rt) sia ormai prossimo all’1 a livello nazionale.

Il Cts rinnova l’allarme

Una decisione, quella del ministero dei Trasporti, che ha fatto saltare sulle sedie gli esperti. “È una scelta – dicono dal Comitato tecnico scientifico del governo – che desta molta preoccupazione”. E anche la Lombardia dice addio al metro di distanza tra i passeggeri. La nuova ordinanza regionale è in vigore da sabato 1 agosto al 10 settembre. Prevede che su treni, bus, tram e metropolitane locali e regionali sia consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi. Sempre con l’obbligo della mascherina.

Le condizioni per viaggiare

La possibilità di tornare a viaggiare con la massima capienza disponibile sui treni ad alta velocità sarebbe dovuta alla realizzazione di una serie di condizioni. Fatti già previsti dal Decreto del presidente del consiglio firmato da Giuseppe Conte il 14 luglio scorso. Il provvedimento stabiliva la possibilità di far viaggiare i treni a piena capacità purché in presenza di alcune condizioni. Fra questa queste, la misurazione della temperatura prima di salire a bordo dei treni, con termoscanner e termometri che sono presenti in tutte le stazioni dell’alta velocità. Ma anche l’autodichiarazione da parte dei passeggeri di non essere stati in contatto con persone contagiate dal Covid 19. E infine l’obbligo di indossare la mascherina a bordo dei convogli con la sostituzione ogni 4 ore.

Si attendono nuove istruzioni

Condizioni che però non tranquillizzano esperti e scienziati, “decisamente contrari” alla fine del distanziamento. Già ieri il Comitato tecnico scientifico aveva lanciato l’allarme – “il trend è in crescita, siamo preoccupati dall’evoluzione della curva dei contagi” – e sono tornati a ribadire la necessità di non abbassare la guardia. La situazione potrebbe comunque cambiare nelle prossime ore alla luce delle nuovi indicazioni contenute nel nuovo Dpcm. Che però non dovrebbe arrivare prima del 7 agosto e che dovrebbe contenere “un’armonizzazione” – dicono fonti di governo – di tutte le misure attualmente in vigore che devono essere prorogate fino al 15 ottobre.