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Treni Alta Velocità, dietrofront del governo: “Resta il distanziamento sui sedili”

Contrordine: resta obbligatorio il distanziamento sui treni ad Alta Velocità. Lo stabilisce una ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Si tratta di una revisione drastica di quanto apparso in un primo tempo. L’ordinanza del ministro è arrivata a poche ore dal via libera del Ministero dei Trasporti, retto da Paola De Micheli, all’utilizzo di tutti i posti a sedere sulle carrozze Tav.

L’annuncio della retromarcia

“È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela – ha dichiarato Speranza -. Per questo ho firmato una nuova ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l’obbligo delle mascherine“.

La Lombardia non si adegua

In Lombardia, invece, si potranno continuare ad utilizzare il 100% dei posti a sedere. E il 50% di quelli in piedi sui mezzi pubblici, almeno per il momento. La Regione, che su questo ha emanato un’ordinanza, ha spiegato la sua posizione in una nota. In giornata, sabato 1 agosto, era arrivata anche la precisazione del Ministero dei Trasporti. “Le linee guida allegate al DPCM del 14 luglio non avevano reintrodotto il riempimento al 100%, ma una deroga al distanziamento sociale di un metro a certe condizioni”, scriveva il Mit.

Cosa è successo davvero

“Oggi, 16 giorni dopo – prosegue il ministero – , a seguito di un confronto con il Ministro Speranza e valutata la curva dei contagi, si è concordata una decisione prudente sulle capienze dei treni ad Alta Velocità per non correre inutili rischi. Alla luce di ciò, i treni continueranno a viaggiare con le stesse regole finora applicate senza alcuna deroga”.

Solo Frecciarossa e Intercity

È quindi arrivata la precisazione delle Ferrovie: “Resta sulle Frecce e gli Intercity il distanziamento e il limite del 50% di posti da occupare a scacchiera”. Lo affermano sul proprio sito FsNews che non cita gli altri collegamenti che non erano stati interessati dalla possibilità di riempimento completo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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