Esclusiva Velvet

La Bottega del Tessuto: il valore del made in Italy, tra tendenze e stile shabby [ESCLUSIVA]

Con una passione ben radicata nel cuore del made in Italy, da oltre vent’anni una piccola-grande realtà artigianale porta avanti con convinzione la battaglia del buon gusto e della qualità. “La Bottega del Tessuto”, che fa base a Roma ma si estende ben oltre la realtà locale, è un vero fiore all’occhiello del settore. Arredamento d’interni, tendaggi, abbigliamento, tessuti e oggettistica: come valorizzarli senza trascurare le tendenze in voga? Ad aver creato l’attività dal nulla, come racconta in esclusiva a VelvetMag, è Antonio Di Pilato. Oggi, insieme a sua moglie Katia, Antonio non rinuncia ai capisaldi di un mestiere dalla storia antica e affascinante: l’artigianato. L’occhio è vigile su ogni trend attuale, certo, ma la parola d’ordine rimane sempre e solo una: personalità.

“La Bottega del Tessuto”: da oltre vent’anni il made in Italy è una vera missione

Cosa vuol dire al giorno d’oggi essere una “Bottega del Tessuto”?

Vuol dire portare avanti un lavoro di artigianato che si sta perdendo. Il campo della moda ha cambiato itinerario e le nuove generazioni hanno abbandonato i vecchi mestieri. Noi cerchiamo di mantenere alto il valore della moda, iniziando dai tessuti fino al gusto.

La vostra è una tradizione familiare?

No, pensa che il mio albero genealogico è composto da guardie di finanza! Dunque questo mio mestiere l’ho messo in piedi da solo, inventando un’attività di sana pianta. Io ho studiato come disegnatore e arredatore di interni, ma a 13 anni avevo già iniziato a cucire: è una passione che ancora oggi coltivo.

“La Bottega del Tessuto” si occupa di stoffe ma anche di arredo casa. Che ne pensi dei trend del momento?

La moda attuale è lo shabby chic, gira tutto intorno a quest’ondata di provenienza poco chiara; probabilmente arriva dalla Francia. Purtroppo lo stile è diventato un copia e incolla, ormai c’è poca personalità: vedo mobili scuri che diventano chiari, si gioca tantissimo con i colori fango e beige. È tutta una conseguenza dello stile shabby, che condiziona anche le scelte di arredo casa. I social network, poi, non aiutano il nostro famoso made in Italy. La perdita di un proprio gusto estetico è dilagante…

Sei polemico in merito?

Sì, tantissimo. Sono polemico ma soprattutto amareggiato. La perdita del gusto si vede anche nell’abbigliamento, nelle borse, nelle scarpe. Non mi piace questo “copia e incolla” e questo bisogno di mostrarsi continuamente.

Tu curi anche l’allestimento di eventi e cerimonie: anche qui la battaglia è tra i trend e la personalità del cliente?

Io mi occupo sia della cerimonia in essere che dell’abbigliamento. Anche qui cerco sempre di “vestire” il luogo e le persone, a prescindere dalle mode del momento. Oltre a questa sfida, però, se ne aggiunge anche una più pratica. La cerimonia, per quanto sia sgradevole ammetterlo, dipende sempre dalle tasche del cliente: quanto si può e si vuole spendere?

Ti sono mai capitare richieste folli?

Ogni giorno! Cerco di non imporre mai nulla al cliente, ma di fargli capire qual è il filo conduttore dell’evento, portandolo verso le scelte migliori in termini di gusto. La scelta di un tessuto può fare la differenza. Per dirne una, io lotto continuamente contro l’abito lungo con le pailettes per una cerimonia di giorno! Trovo sia un po’ troppo “barocco” imbellettarsi come fosse una processione, no?

Hai notato una recente impennata d’interesse verso l’artigianato?

Nei confronti dell’artigianato sì, però non nei confronti della moda. Oltre all’abbigliamento noi trattiamo anche il fai-da-te, e ultimamente a livello casalingo l’interesse è cresciuto molto. Basta vedere sui social quante signore si sono impegnate a casa nel realizzare oggetti: l’arredo casa è tornato decisamente in voga. Anche se siamo ad agosto, per noi il Natale è già alle porte e posso dirti che sarà un business anche su Facebook: è una sorta di Amazon casalingo.

Immagino che tu debba destreggiarti tra la necessità di assecondare queste tendenze e la voglia di “difendere” l’artigianato: qual è il tuo metodo?

Il nostro negozio è strutturato sull’oggettistica e su tutto quel che ruota attorno al tessuto, dall’abbigliamento alla merceria. Io quando entro in casa di un cliente cerco sempre di dargli la personalità che merita, di non fare le solite tende uguali per tutti. Provo a far capire alle persone che è bello avere una propria tenda, di non comprare i famosi 3 metri di tendaggio standard, ma di costruire uno su misura per la propria casa. Basta scegliere delle tinte unite e abbinarle per creare un personalissimo elemento d’arredo.

Ben altro metodo di lavoro rispetto a quello a cui ci siamo abituati…

Esatto, per questo devo ringraziare i miei 23 anni di attività. È questo metodo ad aver creato un nome su Roma e dintorni, ma anche in Toscana o a Venezia. La mia tenacia forse mi ha ricompensato.

Hai fiutato già qualche tendenza della prossima stagione Autunno/Inverno?

L’arredamento continuerà sulla linea shabby, purtroppo! Per quanto riguarda l’abbigliamento ho notato con piacere il trend delle maglie, dunque si torna di nuovo sull’artigianato vero e proprio. Per esempio maxi maglioni e cappotti fatti di maglie, proprio come le borse artigianali fatte di corda che vanno tantissimo questa estate.

LA BOTTEGA DEL TESSUTO
Facebook: labottegadeltessuto
Contatti: 0774 526169
Indirizzo: Via Maremmana Inferiore, 54 00012 Guidonia Montecilio

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