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Coronavirus, Ryanair rischia lo stop ai voli in Italia: duro scontro con l’Enac

L’Enac (l’ente nazionale per l’aviazione civile) non fa sconti sulle norme anti Covid a bordo degli aerei. E adesso la celebre compagnia low cost Ryanair rischia grosso. Secondo Enac, infatti, le Direzioni Aeroportuali hanno riscontrato che Ryanair “sistematicamente non si attiene alle disposizioni previste in Italia per limitare il rischio sanitario derivante dal coronavirus”.

Le accuse

Ciò accadrebbe, secondo le accuse, “a bordo degli aeromobili in partenza e in arrivo negli aeroporti nazionali”. Non solo non viene osservato l’obbligo del distanziamento tra i passeggeri, ma anche le condizioni che consentono la deroga a tale distanziamento sono disattese.

L’ultimatum

L’Enac ha, pertanto, informato il vettore di quello che di fatto è un ultimatum. Qualora dovessero perdurare le violazioni da parte di Ryanair delle norme italiane, l’Ente disporrà nei confronti della compagnia aerea un provvedimento di esclusione della possibilità di derogare all’obbligo del distanziamento. In pratica il riempimento dell’aeromobile sarebbe consentito solo fino al 50% della capacità.

La sospensione

Ove, inoltre, si accertasse l’ulteriore inosservanza degli obblighi previsti dalle norme nazionali, l’Enac applicherà quanto previsto dal Codice della navigazione (art. 802 – divieto di partenza). E imporrà la sospensione di ogni attività di trasporto aereo negli scali nazionali, chiedendo al vettore di provvedere, contestualmente, alla riprotezione di tutti i passeggeri già in possesso di titolo di viaggio.

Come si deve viaggiare sugli aerei

Le misure prevedono sugli aerei, tra l’altro, sia l’obbligo della mascherina, sia il distanziamento (a cui si può derogare se il vettore osserva tutte le condizioni previste dagli allegati tecnici del Dpcm in vigore). Sono disposizioni di carattere sanitario, e non aeronautico, che devono essere fatte rispettare dagli stessi operatori a bordo degli aeromobili.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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