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Pensi di avere un figlio genio? Ecco i segnali a cui fare attenzione

Secondo quanto riporta il tabloid inglese Sun, esistono segnali facilmente interpretabili per comprendere se nostro figlio è un bambino geniale. Occorre però saperli riconoscere.

Ogni bambino è diverso, ognuno con la propria personalità e i propri punti di forza – spiega Simon Barnes, ex insegnante e fondatore della società di insegnamento online Tlc Live -. Vediamo il genio in tutti i diversi ambiti della vita”. Ecco i segnali che, sempre secondo il Sun, rivelano se vostro figlio è un genio.

Che si tratti di una nuova abilità pratica o di ampliare il proprio vocabolario, si tratta di un bambino che impara velocemente. Vuole risolvere le cose da solo o esercitarsi per conto suo. Quando non raggiunge standard prefissati si sente frustrato. Per questo, del resto, gli studenti che lavorano a un livello superiore sono costantemente sfidati e impegnati per prevenire la frustrazione.

Spesso i bambini dotati possono sembrare perfezionisti: non mollano mai, direbbe un adulto. Accanto a questi standard elevati, tuttavia, mostrano un’incredibile perseveranza. Ovvero provano e riprovano finché non raggiungono il risultato. Non è detto che ci riescano sempre ma quando accade, spesso emerge il temperamento fiero e agguerrito.

Il piccolo genio, inoltre, non eccelle in tutto. Non sarebbe infatti questo il criterio per giudicarlo geniale. Generalmente è un lettore molto attento, interessato agli enigmi e ai problemi di matematica. Gli studenti dotati spesso mostrano un livello più elevato di creatività. E non soltanto quando si tratta di arte o musica.

La genialità infantile potrebbe manifestarsi nel modo in cui il vostro ragazzo risolve i problemi o quanto si dedichi ai giochi di fantasia. Potrebbero anche mettere in discussione il mondo circostante, compreso chi detiene l’autorità. Il suo senso dell’umorismo può essere leggermente diverso o più maturo rispetto ai suoi amici e in generale sembra più grande dei compagni. Può inoltre annoiarsi e distrarsi se alle prese con un argomento che non è in sintonia con il suo modo di pensare e le sue opinioni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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