45 anni: tanti auguri al “Rocky Horror Picture Show”
L’irriverente musical Rocky Horror Picture Show, che ha fatto ballare perlomeno tre generazioni, compie 45 anni ma non perde il suo smalto. Ne sono riprova i locali che, nel mondo, lo trasmettono, ininterrottamente o a cadenza, da quando l’iconico Frank N. Further è apparso per la prima volta sul grande schermo.
45 e non sentirli. Il Rocky Horror Picture Show compie ufficialmente 45 anni, visto che è uscito al cinema il 14 agosto del 1975. In realtà la sua versione teatrale, l’originale, è andata in scena prima, al Royal Court Theatre di Londra nel 1973: un successo da tutto esaurito e replica per cinque settimane.
Il film ha addirittura superato le aspettative, diventando un cult per perlomeno tre generazioni, consacrando personaggi bizzarri, irriverenti, complicati ma sicuramente divertenti come l’inimitabile Frank N. Further, la timida Janet, il fidanzatino Brad, il maggiordomo Rif Raf, che poi è Richard O’Brien, l’autore della versione teatrale del musical, la cameriera Magenta, l’eccentrica Columbia.
In tutto il mondo, da San Francisco ad Amsterdam passando per il cinema Mexico di Milano, ci sono sale che continuano a trasmetterlo, alcune ininterrottamente, altre a cadenza regolare. A Londra durante la serata “Singalonga” dedicata al Rocky Horror Picture Show, in cui il pubblico partecipa al film cantando e commentando, praticamente tutti i convenuti arrivano vestiti come il loro personaggi preferiti.
All’ingresso viene consegnato loro un sacchetto che contiene gadget da tirare fuori durante la proiezione: carta igienica da srotolare quando il dottor Frank N. Further scioglie dalle bende il suo Rocky, un paio di guanti di lattice da tirare e poi “mollare”, provocando il tipico rumore di chi se li sta per infilare, quando Frank N. Further entra nella sua “sala operatoria”. Infine una bottiglietta-petardo da stappare quando il mitico Frank riesce a “violare” il talamo di tutti e due i fidanzati.
Protagonista del film è la trasgressione e il messaggio che permea tutto il film è: non sognatelo, siatelo. Frank N. Further è chiaramente bisessuale, veste come una diva discinta e si muove in modo da intrigare uomini e donne. Alla fine si scopre persino che è un alieno che, seppure sessualmente “allegro”, ha imparato ad amare.
Il finale svelato, o lo “spoileraggio”, come si dice oggi, non deve indispettire: praticamente tutti gli amanti della musica, dei grandi film, dei cult, hanno visto il Rocky Horror Picture Show e sanno come va a finire. I giovanissimi, almeno una volta, lo hanno visto con i genitori durante qualche serata “Halloween”, quando i canali tv lo propongono immancabilmente insieme a “Nightmare Before Christmas”, un altro cult “musical-horror”.
Chi fosse della generazione 70, 80, 90 e non avesse visto il Rocky Horror Picture Show, si merita lo spoiler. Per non aver cantato almeno una volta “The Time Warp” a squarciagola muovendo i fianchi come fa Rif Raf, è il minimo.
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