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Melania Trump rifiuta la mano al presidente: nuovo strappo della first lady

La first lady Melania Trump torna a far parlare di sé. Si è rifiutata di dare la mano al presidente per due volte e l’ironia sul web si è scatenata. Il video della firts lady, mentre scende mentre scende dalle scalette dell’Air Force One, impegnata a tenere la sua borsa e a evitare vistosamente il gesto del marito, è diventato virale.

I commentatori sono divisi. C’è chi ci ha interpretato come un segno di disprezzo verso il coniuge. Altri lo hanno visto come il tentativo di mantenere fermo il vestito per via del vento. Comunque sui social il gesto non è passato inosservato: “Persino sua moglie vuole stargli lontano“, ha twittato un utente. Un altro arriva a sperare: “Non vedo l’ora che la first lady voti Biden a novembre”. E c’è chi augura guai giudiziari a Trump: “Non ti verrà a trovare in carcere”. Qualcuno suggerisce anche un buon avvocato divorzista.

Stanno diventando famose le occasioni in cui Melania ha rifiutato in pubblico di dare la mano al marito. Ogni volta alimentano speculazioni sui dissapori che dividono la coppia. Nell’aprile 2018 la first lady più volte scansò i tentativi di lui di prenderle la mano. All’epoca pesavano sulla coppia le accuse della pornostar Stormy Daniel che sosteneva di aver avuto una relazione con il presidente (e di essere stata pagata per il suo silenzio).

Quest’ultimo episodio, invece, visto milioni di volte sui social media, risale a domenica sera 16 agosto. Quando la coppia presidenziale ha fatto ritorno alla Casa Bianca dalla residenza di Bedminster. Era la prima volta in cinque mesi, da quando è scoppiata la pandemia, che Melania e Donald si facevano vedere col giovane figlio Barron. Un quadretto famigliare in vista delle elezioni. Ma qualcosa forse è sfuggito di mano a Trump.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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