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Donne incinte malgrado la pillola? Può dipendere dagli antibiotici

Gli antibiotici, specie quelli ad ampio spettro, potrebbero ridurre l’effetto dei contraccettivi orali come la pillola. Lo riporta online l’Ansa, citando uno studio che ha effettuato Robin Ferner della University of Birmingham. La ricerca è apparsa sulla rivista BMJ Evidence Based Medicine.

Il punto focale dello studio è che – secondo gli scienziati -, riducendo l’effetto dei contraccettivi, l’uso degli antibiotici può porre le donne a rischio di gravidanze indesiderate.

Il sospetto che gli antibiotici potessero compromettere l’efficacia della pillola esiste in realtà dagli anni 70. Mancavano tuttavia, finora, studi su grossa scala per dipanare questo dubbio di interazione farmacologica.

Gli esperti hanno messo a confronto i dati sulla frequenza di gravidanze indesiderate in donne che usavano la pillola e che avevano assunto un ciclo di terapia antibiotica con quelli relativi a donne che, più in generale, avevano assunto altri farmaci oltre alla pillola contraccettiva.

Per farlo hanno analizzato i dati delle Yellow Cards, un sistema di allerta a disposizione dei medici inglesi, dove si segnalano i sospetti effetti avversi dei farmaci. Gli esperti hanno analizzato 74.623 “cartellini gialli” per gli antibiotici e 65.578 per altri tipi di farmaci.

Si sono evidenziate 6 gravidanze indesiderate nei cartellini gialli per altri tipi di farmaci, equivalenti a 9 casi su 100.000 individui. Contro 46 gravidanze indesiderate nei report sugli effetti indesiderati sospetti degli antibiotici, pari a 62 casi su 100.000.

Secondo gli esperti le donne che usano la pillola e che devono fare una cura di antibiotici dovrebbero adottare ulteriori precauzioni durante la terapia antibiotica.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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