Non si arresta in Italia l’impennata di contagi per il Covid-19. “Mantenete le misure di precauzione” avverte l’Istituto superiore di sanità (Iss). Sono 845 i nuovi contagiati nelle ultime 24 ore. Si tratta, riporta online l’Ansa, di 203 casi in più – il 20 agosto – rispetto ai 642 del giorno precedente.
Veneto, Lombardia e Lazio
Sei i morti – giovedì 20 agosto – a fronte dei 7 registrati mercoledì. Per un totale di 35.418 decessi. In crescita anche i tamponi: 77mila, circa 6mila in più di ieri. In Veneto (+159), Lombardia (+154) e Lazio (+115) i maggiori incrementi di contagiati. Questi i dati del ministero della Salute.
Record negativo
Il dato dei nuovi contagiati da Covid (845) è il più alto dallo scorso 16 maggio, quando se ne registrarono 875. Un periodo – quest’ultimo – ancora compreso nella fase del lockdown, che terminò con l’inizio della cosiddetta “fase 2” dal 18 maggio scorso. I casi totali sono così saliti, oggi, a 256.118, i morti a 35.418.
“Fase di transizione”
“In seguito alla riduzione nel numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 grazie alle misure di lockdown, l’Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento”. È quanto si legge nel Monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute sull’andamento del contagio.
Rischio di ulteriori nuovi casi
“Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto ma con una tendenza – afferma il documento – all’aumento da tre settimane”. Nel caso non vengano osservate le misure di sicurezza e le quarantene “nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un ulteriore aumento nel numero di casi a livello nazionale”.
L’età media si abbassa
Ed è scesa intorno a 30 anni l’età più frequente nella quale avvengono i contagi. “In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da Sars-CoV-2 – si legge nel documento – con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione. L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 30 anni”. I casi di infezione diagnosticati recentemente sono legati soprattutto ad attività ricreative, risultano essere meno gravi e in maggioranza asintomatici.