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Inter, Conte verso l’addio: arriva Allegri?

Via Conte, all’Inter arriva Allegri. È solo questione di tempo, sostengono i commentatori il giorno dopo la sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia. All’inizio della prossima settimana dovrebbe definirsi al tabella di marcia che porterà al cambio di allenatore per i nerazzurri. Il dopo Siviglia lascia pochi margini di dubbio: nella serata in cui l’Inter ha perso l’Europa League lo strappo di Conte ha assunto dimensioni difficilmente ricucibili, scrive online Sport Mediaset.

Lunedì prossimo 24 agosto, al più tardi martedì, ci sarà l’incontro annunciato. Necessario non tanto per programmare il prossimo futuro quanto invece per dettare nel concreto i termini di una separazione prossoché scontata, a meno di clamorosi ma inattesi riavvicinamenti.

Conte ha parlato di divergenze di vedute, di troppi problemi non risolti, di situazioni spiacevoli, senza specificare tuttavia se la discrepanza progettuale tra sé e la società attenga al mercato o all’organizzazione (in senso lato) del club. Oppure a entrambe. Ha persino parlato di questioni familiari, di una scelta tra famiglia e lavoro perché, parole sue, “c’è un limite a tutto”.

Troppe cose, insomma. Troppo su cui confrontarsi. E su tutto, poi, l’impressione di una stanchezza, fisica e mentale, logorante. Addio, dunque. Il punto, però, è come. Il tecnico dell’Inter percepisce 12 milioni netti a stagione ed è legato al club da altri due anni di contratto. Per Suning si tratta di una spesa complessiva di 44 milioniSteven Zhang non ha di certo alcuna intenzione di sobbarcarsi questo onere sino al 2023. Ecco perché la proprietà non pensa e non contempla l’ipotesi dell’esonero. Piuttosto quella delle dimissioni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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