Un evento storico per l’Italia. È con questa espressione che il Centro Nazionale Trapianti (Cnt) definisce il primo trapianto di utero eseguito nel nostro Paese. È avvenuto nel Centro trapianti del Policlinico di Catania in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Cannizzaro.
La notizia è riportata online sull’Ansa da Francesco Nuccio. L’intervento è stato possibile grazie a una ricerca durata 14 mesi e che ha coinvolto tutta la Rete trapiantologica nazionale. L’equipe che ha eseguito il trapianto è composta dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia.
La paziente, una donna siciliana di 29 anni nata priva di utero a causa di una rara malattia congenita chiamata sindrome di Rokitansky, è in buone condizioni di salute ma occorreranno ancora dei giorni per potere stabilire se l’intervento è effettivamente riuscito.
L’obiettivo è quello di permettere alla signora di avere una gravidanza. “Si tratta di un evento storico per la trapiantologia italiana e per il Servizio sanitario nazionale, che ancora una volta dimostra il proprio livello di eccellenza sotto il profilo scientifico e organizzativo.”, ha rilevato il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo.
“Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – oltre che all’equipe catanese, va alla memoria della donatrice, una giovane donna scomparsa improvvisamente che aveva scelto in vita di voler compiere un gesto di generosità del quale hanno beneficiato ben sei persone”.
A donare l’organo è stata una donna toscana di 37 anni, deceduta per un arresto cardiaco improvviso. Aveva espresso il consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità. Il processo di donazione è stato coordinato dallo stesso Centro nazionale trapianti in collaborazione con i centri regionali di Sicilia e Toscana.