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Trump, la super consigliera Kellyanne Conway molla tutto e si dimette

L’Amministrazione Trump continua a perdere pezzi: si è dimessa Kellyanne Conway. Per il presidente degli Stati Uniti le elezioni di novembre prossimo non avranno più il supporto di una delle più fidate e attente collaboratrici, attiva alla Casa Bianca fin dall’inizio del mandato del tycoon, nel 2016.

Conway ha fatto sapere che lascerà la Casa Bianca a fine agosto per concentrarsi sui suoi figli, dando loro “meno drammi, più mamma”. Anche suo marito George, che non ha mai risparmiato critiche al presidente Donald Trump, si ritirerà dall’attivismo politico. “Me ne andrò dalla Casa Bianca alla fine di questo mese”,  ha detto Conway in una dichiarazione, aggiungendo che anche il marito “sta preparandosi a un cambiamento”.

Poco prima George Conway aveva scritto su Twitter che lascerà il Lincoln Project, un gruppo formato da repubblicani anti-Trump, anche lui, almeno ufficialmente, per dedicarsi maggiormente alla famiglia. “Siamo in disaccordo su molte cose – ha detto Kellyanne Conway, ma siamo uniti su ciò che conta di più: i ragazzi. I nostri quattro figli sono adolescenti che iniziano un nuovo anno accademico, alla scuola media e al liceo, in remoto da casa per almeno qualche mese” a causa del coronavirus. “Come ben sanno milioni di genitori di tutto il Paese, lo studio a distanza richiede un livello di attenzione e vigilanza tanto inusuale quanto i tempi che stiamo attraversando”.

Un intervento di Kellyanne Conway era in programma per i prossimi giorni alla convention repubblicana di Charlotte di questi gironi. Non è chiaro tuttavia se, a questo punto, vi parteciperà. Intanto, alla vigilia della convention di Charlotte, Trump cerca di recuperare consensi. Grazie a quello che definisce un “annuncio storico”. Ovvero che la Food and Drug Administration (Fda) ha concesso un’autorizzazione all’uso in emergenza del plasma delle persone guarite dal Covid per curare i malati.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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