Finalmente è nata: la piccola Daisy Dove è venuta al mondo oggi. Mamma Katy Perry e papà Orlando Bloom sono diventati genitori del loro primo figlio, e hanno fatto il grande annuncio su Instagram.

Innamorati dal 2016, reduci da una brutta crisi di coppia risalente ai primi mesi di relazione e poi risolta nel 2018. Oggi Katy Perry e Orlando Bloom sono appena diventati genitori della loro prima figlia, Daisy Dove. Se con la piccola Daisy l’attore diventa “papà bis” (è infatti già padre di Flynn Christopher Blanchard, 9 anni, nato dal precedente matrimonio con Miranda Kerr), per la cantante è la prima volta.

Con una schiettezza inaspettata, Katy Perry ha raccontato spesso i vari step della gravidanza, senza omettere le difficoltà di coppia legate alla convivenza forzata da lockdown. La cantante, infatti, aveva appena annunciato di essere in dolce attesa, il 5 marzo, prima che la pandemia sfociasse nel suo periodo più buio. Non sono stati mesi sereni, quelli del lockdown, come ha confessato in alcune occasioni la Perry, riferendosi al delicato equilibrio tra la convivenza con Bloom, le emozioni della gravidanza e la paura improvvisa del futuro. Un sentimento che l’ha accomunata a molte altre mamme in procinto di partorire.

Katy Perry e Orlando Bloom, neo-genitori senza mai dimenticare l’UNICEF

Ma ora che Daisy Dove è nata, ogni difficoltà sembra già acqua passata. “Stiamo volando – hanno raccontato Katy e Orlando – pieni di amore e meraviglia, per l’arrivo sano e sicuro di nostra figlia”. La foto della piccola manina stretta fra quelle di mamma e papà, è il simbolo di una nuova vita appena iniziata per Bloom e la Perry. Anche in quest’occasione la coppia non ha trascurato il proprio ruolo all’interno dell’Unicef, dal cui profilo Instagram è stato fatto l’annuncio ufficiale. Entrambi sono infatti Ambasciatori di buona volontà del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia:

“Sappiamo di essere fortunati e che non tutti possono vivere un’esperienza di parto tranquilla come la nostra – continua la coppia nel comunicato su Instagram -. Le comunità di tutto il mondo registrano ancora una carenza di operatori sanitari. E ogni undici secondi una donna incinta o un neonato muore, principalmente per cause che possono essere prevenute. Dal COVID-19 molte più vite di neonati sono a rischio a causa della maggiore difficoltà di accesso ad acqua, sapone, vaccini e medicinali che prevengono le malattie. Come genitori di un neonato, questo ci spezza il cuore, poiché ora più che mai entriamo in empatia con i genitori in difficoltà. In qualità di ambasciatori di buona volontà dell’UNICEF, sappiamo che l’UNICEF è lì. È sul campo, a fare tutto il necessario per garantire che ogni donna incinta abbia accesso a un operatore sanitario qualificato e a un’assistenza sanitaria di qualità”.