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È allarme per la sindrome post-Covid: stanchezza, eritemi, perdita di capelli

Basta un tampone negativo per lasciarsi alle spalle il coronavirus? Forse no, se si pensa a una realtà che sta emergendo in Italia in queste ultime settimane.

C’è infatti un dato allarmante: cresce la “sindrome post Covid”, se così si può dire. Ovvero il fatto che persone ufficialmente guarite dall’infezione di Sars-Cov-2 continuano a mostrare sintomi della malattia, sebbene il virus non circoli più nel loro corpo.

Il Corriere della Sera racconta la vicenda di alcune donne. Gabriella, ad esempio, ammalatasi di Covid-19 lo scorso mese di marzo, dunque nel momento in cui la pandemia esplodeva in Italia. Ricoverata per polmonite, è stata dimessa dopo un mese.

“Ancora adesso ho addosso una grande stanchezza e perdo i capelli a mazzi“, racconta al quotidiano milanese. Valentina, che, sempre a marzo, ha affrontato in casa la malattia, dice: “La febbre e le bolle sulla pelle sono rimaste fino a luglio. E la stanchezza: in vacanza con mio figlio sono stata settimane sdraiata”.

Si tratta di persone che, ufficialmente, sono guarite. Sono negative al tampone. Ma da oltre tre mesi continuano a mostrare sintomi. Debolezza. Ma anche fiato corto, eritemi, perdita di memoria, ansia e dolori muscolari.

Gli studi scientifici sulla “sindrome post Covid” sono ancora piuttosto ridotti. Nella gran parte, poi, riguardano le persone uscite dall’ospedale. Per tanti adesso la preoccupazione è il ritorno al lavoro. Gabriella, insegnante elementare, è indecisa: “Come posso tornare adesso? Mi sento una persona inaffidabile”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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