La riduzione delle emissioni di anidride indotta dalla pandemia di coronavirus è una buona notizia per il clima della Terra. Ma rappresenta poco o nulla per i ghiacciai alpini. In particolare per uno dei più famosi di tutto l’arco alpino italiano: la Marmolada, al confine fra i territori di Trento e Belluno.
Una conferma a questa tesi arriva dalle misurazioni annuali condotte da geografi e glaciologi dell’Università di Padova. “Il ghiacciaio della Marmolada negli ultimi 70 anni ha ormai perso oltre l’80% del proprio volume passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni attuali – spiega Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto -. Le previsioni di una sua estinzione si avvicinano sempre di più: il ghiacciaio potrebbe avere non più di 15 anni di vita”.
Le misure sono state condotte negli ultimi 15 anni da Mauro Varotto, responsabile scientifico del Museo di Geografia dell’Università di Padova. “La superficie del ghiacciaio – osserva Mauro Varotto – è passata dai circa 500 ettari stimati da Richter nel 1888 ai 123 ettari del 2018. Dal 2010 al 2020 la fronte è arretrata in media di 10 metri l’anno sui 9 segnali di misura. Se estendessimo il trend di riduzione di superficie degli ultimi 100 anni la fine del ghiacciaio sarebbe fissata per il 2060. Se consideriamo il trend di contrazione degli ultimi 10 anni, la fine viene anticipata al 2045. Ma il trend degli ultimi 3 anni è ancora più allarmante. Potrebbe portare alla scomparsa di buona parte del ghiacciaio già nel 2031″.