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Mascherine a scuola: “Per i professori ci sono quelle trasparenti”

Mascherina anti Covid trasparente. Grazie a una parte in plexiglass davanti alla bocca.

Questa l’ipotesi che sembra diventare sempre più concreta per il rientro a scuola di alunni e professori (nella foto in alto un prototipo di mascherina trasparente realizzato da Ashley Lawrence, studentessa del Kentucky, negli Usa).

È ormai conto alla rovescia dopo 6 mesi di chiusura degli istituti scolastici. Domani 1 settembre i primi collegi dei docenti; il 7 l’avvio delle lezioni in Alto Adige; il 14 la data del rientro ufficiale per tutti.

Nelle prossime ore si attende quindi una decisione definitiva sui dispositivi di sicurezza da usare in aula e fuori per arginare la diffusione del coronavirus.

“Stiamo valutando un tipo di mascherina per gli educatori. Con una parte trasparente al centro che consenta ai ragazzi di visualizzare il movimento labiale dell’insegnante”. Così, del resto, Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), ha descritto il progetto governativo.

Finora i dubbi sull’uso delle mascherine a scuola non risultano, però, chiariti del tutto. A quanto sembra gli alunni potranno non adoperarle una volta seduti al banco. Durante le lezioni, quindi, a meno di non dover uscire dall’aula per un qualche motivo, bambini e studenti potranno stare senza dispositivi.

Può darsi che per quanto riguarda le scuole superiori i ragazzi debbano portare la mascherina anche seduti al banco. Una cosa è certa: nelle prossime ore i dubbi dovranno essere sciolti, settembre sta per cominciare.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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