Di Spot, il robot “poliziotto” in funzione anti Covid a Singapore, si era già parlato. Adesso però il suo prototipo servirà a svolgere altre funzioni. Ancora una volta nell’ambito dell’emergenza coronavirus ma sul fronte più strettamente sanitario. Messo a punto negli Stati Uniti dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), col Brigham and Women’s Hospital, Spot è destinato a fare il “medico”. O meglio: l’assistente ospedaliero. Esaminerà a distanza i pazienti con sospetti sintomi di Covid per proteggere il personale sanitario dal rischio di contagio.
“Parla” da remoto col dottore
Al posto della testa, Spot porta un tablet. In questo modo può comunicare da remoto col medico, mentre sul petto ha quattro speciali telecamere che consentono di misurare febbre, battito cardiaco, respiro e saturazione del sangue. Tutto ciò il robot lo farà rimanendo a distanza di due metri dal paziente. Le autorità sanitarie americane sono incoraggiate dal fatto che il prototipo ha dato buona prova di sé nei primi test su volontari sani.
Come un infermiere “quadrupede”
Dunque presto i risultati, condivisi sulla piattaforma techRxiv, potrebbero portare a una sperimentazione nel triage e nel monitoraggio dei pazienti Covid. Il robot quadrupede, prodotto dalla Boston Dynamics, è stato perfezionato integrando una serie di tecnologie e sensori già disponibili sul mercato. Telecomandato a distanza, lo si può guidare fino alla stanza dove si trova il paziente con sintomi sospetti.
Raggi infrarossi per la febbre
Grazie a una telecamera a infrarossi, Spot misura il calore della pelle del volto che un algoritmo converte nella temperatura interna del corpo. Tenendo conto anche della temperatura ambientale e della distanza a cui si trova la persona. La stessa telecamera a infrarossi misura poi le variazioni di temperatura della mascherina sul volto del paziente, permettendo di calcolare la velocità del suo respiro. Le altre tre telecamere monocromatiche, invece, filtrano la luce di diverse lunghezze d’onda per cogliere quelle piccole variazioni di colore dovute all’emoglobina dei globuli rossi che lega l’ossigeno e fluisce nei vasi sanguigni. Queste misure vengono elaborate da un algoritmo specifico per calcolare la frequenza cardiaca e la saturazione, cioè il livello di ossigeno nel sangue.