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“Ho visto l’inferno e mi ha salvata l’amore”: Liliana Segre compie 90 anni

Compirà 90 anni il 10 settembre ma già oggi (7 settembre) la senatrice a vita Liliana Segre è festeggiata sui social con il suo nome in tendenza. Deportata nel lager nazista di Auschwitz nel 1944 poco più che bambina e sopravvissuta alla Shoah, lo sterminio del popolo ebraico programmato a tavolino dal nazismo, Segre ha rilasciato dichiarazioni dense di significato a Repubblica che ha raccolto per lei domande degli adolescenti italiani.

“Insegnavano l’odio”

“Ho visto insegnare l’odio, mi ha guarita l’amore” dichiara Segre in un video online per il quotidiano diretto da Maurizio Molinari. “Non avrei potuto immaginare neanche con una fantasia diabolica che ci fosse un inferno preparato a tavolino, un programma di morte articolato perfettamente”. Qualcosa che “provocava in tutte le prigioniere lo ‘stupore per il male altrui’. Da questo stupore non ci si libera neanche quando si diventa vecchi”.

Persone ridotte a numeri

Liliana Segre fu fatta prigioniera e reclusa nel campo di sterminio di Auschwitz all’età di 14 anni. “Si può scegliere” da che parte stare, dice ai ragazzi. Si può scegliere “ogni giorno, ogni minuto della propria vita”. Alla selezione al suo arrivo nel lager, Liliana ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio. Fu messa per circa un anno ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union, riporta online Wikipedia.

La marcia della morte

Durante la sua prigionia subì altre tre selezioni – gli esami che i nazisti facevano ai prigionieri per destinarli progressivamente alle camere a gas -, in una delle quali perse un’amica che aveva incontrato nel campo. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione di Auschwitz, affrontò la marcia della morte verso la Germania. Fu liberata il 1 maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück che fu liberato dall’Armata rossa.

Oggi le minacce e la scorta

Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i soli 25 sopravvissuti. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominata senatrice a vita il 19 gennaio 2018 “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Ma il 7 novembre dello scorso anno il prefetto di Milano, Renato Saccone, le ha assegnato la scorta a causa delle crescenti minacce e insulti che le sono rivolti via internet.

Il murale “Ricorda”, di Diavù, dedicato a Liliana Segre per i suoi 90 anni, a Pesaro

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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