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Venezia 77, Sara Serraiocco si arrabbia con Sgarbi e deve ribadire l’ovvio

Non è certo in questa situazione che gli addetti ai lavori sono venuti a conoscere Sara Serraiocco. Giovane e talentosa attrice protagonista del film Non odiare, presentato in questi giorni a Venezia nel corso della Settimana internazionale della critica, di soddisfazioni made in Italy – e non solo – ce ne ha già regalate parecchie. Abruzzese, 30 anni appena compiuti, ha già all’attivo una vittoria ai Nastri d’Argento e una ai Globo d’Oro (per il film Salvo), più un’altra sfilza di candidature e premi internazionali per i suoi ruoli in Non è un paese per giovani, La ragazza del mondo, Cloro e In viaggio con Adele.

Ma durante questa edizione di Venezia 77 Sara Serraiocco è balzata agli onori della cronaca dello spettacolo per un’inaspettata presa di posizione nei confronti di Vittorio Sgarbi, in merito all’importanza del distanziamento sociale anche nei termini della kermesse. In occasione della consegna dei premi Kinéo, infatti, avvenuta nella serata di sabato, l’attrice è stata protagonista di un pungente quanto lapidario scambio di battute con il critico d’arte sul palco della dimora cinquecentesca dei Dogi Morosini a Ca’ Sagredo.

Sara Serraiocco redarguisce Vittorio Sgarbi

Il video lanciato dal Corriere della Sera mostra la vicenda dall’inizio. Una carrellata di ‘Sgarbi pre-cerimonia’, che interagisce nel contesto della kermesse con gli altri ospiti, tra abbracci, strette di mano e affettuosi vis-à-vis. Tutto rigorosamente senza indossare la mascherina. Il video del Corriere prosegue poi con la premiazione sul palco di Sara Serraiocco, vincitrice del premio internazionale Kinéo. «Sono felice di aver accompagnato questa giovane donna che ha dato all’Italia un volto nuovo – commenta Sgarbi rivolgendosi all’attrice – e non potevo avere maggior fortuna. Per la sua capacità, per la sua intelligenza, e poi per la sua cattiveria. Perché oggi le donne sono cattive». Una battuta, quest’ultima, chiaramente non gradita dalla Serraiocco, che già infila una posa irrigidita e prende le distanze, in ogni senso.

Ma al momento della consegna fisica del premio, sentendo il critico d’arte avvicinarsi sempre di più nonostante le norme di sicurezza imposte anche dalla kermesse, l’attrice appare visibilmente alterata. Scuote la testa mentre sorride forzatamente ai flash, in disaccordo e in difficoltà. Serraiocco prova ancora a trattenersi, mentre Sgarbi le parla all’orecchio e i fotografi la incitano a guardare nell’obbiettivo per un sorriso. Poi lo dice, senza mezzi termini, allontanando con la mano chi le sta addosso sul palco: «Magari teniamo le distanze di sicurezza. Grazie».

Sara Serraiocco: «Io preferirei portare rispetto»

Applausi, gelo, the show must go on. Ma l’attrice non lascia correre e prende parola: «Vorrei aggiungere una cosa. Io vorrei mandare il messaggio che rispetto le distanza di sicurezza, perché è fondamentale. Perché ho anche avuto un parente che è stato male per questo. E quindi preferirei portare rispetto». «È l’entusiasmo che poi ci fa dimenticare a volte le regole», commenta la presentatrice creando un’altra parentesi di gelo: qualcuno credeva che Venezia 77 si sarebbe svolta senza entusiasmi? Il patto del distanziamento sociale prevedeva una kermesse all’insegna dell’apatia?

A quel punto anche Sgarbi vuole prendere parola, e glissando la richiesta imbarazzata del presentatore («No, Vittorio, ti prego»), alla fine ce la fa: «Sono perfettamente d’accordo, l’ha detto Borrelli. Io non porto la mascherina perché rispetto la distanza di sicurezza. Ed è bene stare a distanza, non va bene amarsi troppo». Serraiocco se ne va ancora più alterata, abbandona il teatrino in corso e si nega a fotografi e giornalisti. Sgarbi rincara la dose in separata sede: «Questa mania… la distanza sociale». Poi indossa una mascherina raffigurante quello che è ormai un tormentone: «Capra, capra, capra».

Tante, troppe cose sono andate storte in una cerimonia di premiazione che Sara Serraiocco, probabilmente, avrebbe voluto godersi senza mettere in discussione la propria sicurezza né quella degli altri. Senza dover ribadire l’ovvio e finire protagonista di una querelle mediatica che ben poco ha a che vedere con la sua presenza a Venezia 77 in qualità di attrice meritevole.

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