Coraggio. Emozione. Forza. Sono queste le tre parole che meglio descrivono l’edizione 2020 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la numero 77.

Un’edizione indimenticabile e si spera irripetibile, proprio come l’anno nel quale la Mostra ha deciso comunque di accendere i riflettori sul cinema. Con coraggio, emozione e forza. Nel momento in cui era necessario ripartire.

Nel momento in cui riaccendere gli schermi e l’attenzione sulla settima arte era fondamentale, e non solo dal punto di vista artistico.

Una Mostra memorabile, apprezzata ed elogiata da tutti “oltre le aspettative” (per usare le parole del Direttore Artistico Alberto Barbera), che ha saputo regalare premi non prevedibili e film preziosi. Fino alla fine.

“Nomadland” con Frances McDormand vince il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia

Il Leone d’oro è andato a “Nomadland” della regista di nazionalità cinese Chloé Zhao. E già questa è una notizia: si tratta infatti del quinto Leone d’Oro vinto da una donna in tutta la storia della Mostra, dopo i trionfi di Marghareth Von Trotta (1981), Agnès Varda (1985), Mira Nair (2001), e Sophia Coppola (2010).

Una Leonessa Chloé Zhao, che grazie a una storia ispirata alla vicenda realmente accaduta alla giornalista Jessica Bruder, ha fatto brillare un’altra grande stella del firmamento del cinema mondiale, Frances McDormand, intensa e come sempre credibile nei panni di un’ex insegnante in viaggio attraverso l’America sul suo camper, alla ricerca di un lavoro stagionale con cui sbarcare il lunario.

Ringraziamenti virtuali per la regista e la protagonista (anche produttrice della pellicola), che con un video messaggio da Pasadena hanno concluso il loro speech con un semplice “See you down the road”, “Ci vediamo sulla strada”, che sembra presagire a una loro possibile presenza alla notte degli Oscar del prossimo 25 aprile.

“Nuevo Orden” di Michel Franco vince il Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia

Il secondo premio della Mostra, per importanza, è andato a “Nuevo Orden”, scritto diretto e montato da Michel Franco, vincitore del Leone d’argento Gran Premio della Giuria.

“Spero che il mio film inviterà le persone a ripensare al modo in cui stiamo vivendo” ha commentato il regista messicano a proposito della sua pellicola, un dramma distopico che mette in scena una sorta di apocalisse sociale mescolando narrazione lineare e metafora politica.

“Venezia ha trattato molto bene i registi messicani negli ultimi anni” ha commentato soddisfatto il quarantunenne regista di Città del Messico ricevendo il premio E chissà che anche per lui, come per illustri connazionali come Alfonso Cuaron, Gullermo Del Toro e Alejandro Gonzalez Inarritu, non si schiudano le porte dell’Academy.

Coppa Volpi maschile a Pierfancesco Favino per il film “Padrenostro” di Claudio Noce

Soddisfazione italiana per la Coppa Volpi maschile, conquistata con orgoglio e sincera emozione da Pierfancesco Favino protagonista del doloroso film autobiografico di Claudio Noce “Padrenostro”.

Ancora una volta l’attore romano (premiato negli ultimi anni per le interpretazioni ne “Il traditore” di Marco Bellocchio e “Hammamet” di Gianni Amelio) ha colpito nel segno, calandosi perfettamente nei panni del vicequestore Alfonso Noce (padre del regista), vittima di un attentato terroristico sotto casa sua a Roma, nel 1976. sotto casa sua a Roma.

“Grazie a Claudio Noce il regista, che si è fidato prima dell’uomo che dell’attore, consegnandomi la storia dei suoi affetti più cari”. Una Coppa Volpi che per Favino è stata “la sorpresa più bella della mia vita”, da festeggiare con un discorso di ringraziamento che è un atto d’amore nei confronti del cinema e dei film, descritti come piccole stele che illuminano gli schermi come affermato dall’artista Massimo Gattabrusi.

“Dedico questo premio a tutte le stele che ancora nasceranno, ai milioni di schermi che le accoglieranno, ai milioni di stelle che brilleranno nel buio”.

Vanessa Kirby vince la Coppa Volpi per il film “Pieces of a Woman”

Premio meritato, e ampiamente previsto, quello per la migliore interpretazione femminile: la Coppa Volpi è andata a Vanessa Kirby, perfetta interprete del film “Pieces of a Woman” dell’ungherese Kornel Mundruczo.

L’incarnazione di una madre che perde il suo bambino pochi minuti dopo averlo dato alla luce, e cerca di riprendersi dopo il tragico lutto, ha convinto la giuria del concorso presieduta da Cate Blanchett.

“Condivido questo premio con tutte le madri che hanno perso i propri figli per aborti spontanei o subito dopo la nascita: vorrei che questo film potesse stimolare un dialogo costruttivo nelle famiglie che hanno subito queste perdite” ha dichiarato l’attrice britannica ricevendo il suo premio.

All’indiano “The disciple” il premio per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia

Il premio per la miglior sceneggiatura è andato allo sceneggiatore e regista Chaitanya Tamhane per il film indiano “The Disciple”.

Una pellicola delicata e poetica, il cui protagonista lavora in un archivio di Mumbai e ha deciso di consacrare la propria esistenza ad eccellere nella musica classica indiana nonostante una generale mancanza di talento.

“Mi trovo a Mumbai in lockdown, mi dispiace non essere a Venezia” ha dichiarato Tamhane in un video messaggio di ringraziamento. “Dedico il mio film al produttore esecutivo Alfonso Cuaron, senza il quale il film non si sarebbe realizzato. E’ un grande momento per il cinema indipendente indiano, di sicuro festeggeremo stappando bottiglie di champagne!”

Premiati a Venezia anche Kiyoshi Kurosawa e Andrei Konchalowski

Il Leone d’argento per la miglior regia è stato assegnato a Kiyoshi Kurosawa per il noir ambientato in Giappone negli anni ’40 “La moglie di una spia”, mentre il Premio speciale della giuria è andato a “Cari compagni” del russo Andrei Konchalowski, che ha ritirato personalmente il premio.

“Grazie a mia moglie, che fa l’attrice e mi ha ispirato, grazie al mio produttore e amico che mi ha dato libertà totale, e grazie a Venezia per il coraggio e per avermi atteso” sono state le parole pronunciate dall’artista russo nell’accettare il suo premio.

Pietro Castellitto, miglior sceneggiatura nella sezione Orizzonti per “I predatori”

A bocca asciutta gli altri titoli italiani: nessun premio per l’intenso documentario “Notturno” di Gianfranco Rosi, niente riconoscimenti per l’applaudita storia familiare “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, e zero vittorie per il melodramma ottocentesco “miss Marx” di Susanna Nicchiarelli.

L’Italia si consola con la vittoria, nella sezione Orizzonti di Pietro Castellitto, vincitore del premio per la miglior sceneggiatura per il film da lui scritto, diretto e interpretato “I predatori”.

A lui anche il premio virtuale per il discorso di ringraziamento più memorabile: “Soltanto gli infami e i traditori sono bravi nei ringraziamenti” ha affermato scherzando il figlio di Sergio e di Margareth Mazzantini.

“Ringrazio la mia famiglia che mi ha insegnato ad essere sincero con me stesso. Ringrazio il più grande artista al mondo Giorgio Montanini. Dedico il premio a tutti quelli che non la pensano come me, soltanto legittimando chi non la pensa come noi riusciremo ad avere un nuovo scontro culturale per uscire a creare nuovi simboli in grado di reinventare la modernità: dobbiamo stare in competizione con la storia, non con il nostro tempo”.

Insomma, la vittoria vera, il trionfo più grande di questa edizione della Mostra, è la scommessa vinta da tutta l’organizzazione della kermesse, il coraggio dimostrato e la determinazione ad andare avanti in un anno davvero particolare e difficile, decisamente indimenticabile per tutto il mondo.

Le immagini più memorabili della Mostra 2020? Secondo Alberto Barbera “la cerimonia di apertura (la più emozionante e commovente in tanti anni di Festival, condotta da una meravigliosa Anna Foglietta), i Leoni d’oro alla carriera assegnati a Tilda Swinton e Ann Hui, e l’accoglienza calorosa che i film hanno ricevuto nelle proiezioni ufficiali, sempre seguite da un pubblico attento e generoso”.

Cate Blanchett e Anna Foglietta tra le protagoniste della Mostra del Cinema di Venezia 2020

Era importante arrivare fino alla fine. E Venezia ce l’ha fatta, anche in questo annus horribilis. Appuntamento rimandato al 2021, dall’1 all’11 settembre. Si spera senza distanziamento sociale, mascherine e paura.

Di seguito tutti i premi della 77esima Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia:
Leone d’oro al miglior film: ”Nomadland” di Chloé Zhao
Leone d’argento – Gran premio della giuria: “Nuevo orden” dicMichel Franco
Leone d’argento –Premio speciale per la regia: Kiyoshi Kurosawa per “Wife of a Spy”
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Pierfrancesco Favino per “Padrenostro”
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Vanessa Kirby per “Pieces of a Woman”
Premio speciale della giuria: “Cari compagni!” di Andrei Konchalovsky
Premio per la miglior sceneggiatura: Chaitanya Tamhane per “The Disciple”
Premio Marcello Mastroianni: Rouhollah Zamani per “I figli del sole”

Premi Orizzonti
Premio Orizzonti per il miglior film: “The Wasteland” di Ahmad Bahrami
Premio Orizzonti per la migliore regia: Lav Diaz per “Genus Pan”
Premio Speciale della Giuria Orizzonti: “Listen” di Ana Rocha de Sousa
Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile: Yahya Mahayni per “The Man Who Sold His Skin”
Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile: Khansa Batma per “Zanka Contact”
Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura: “I predatori” di Pietro Castellitto
Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio: “Entre tu y Milagros” di Mariana Saffon

Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”: “Listen” di Ana Rocha de Sousa