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Il bon ton in ufficio: i 10 consigli per una ripartenza nel segno dello stile

E’ finita purtroppo l’estate e ci accingiamo ormai tutti a tornare in città e al lavoro. Il rientro dovrà seguire delle precise regole di bon ton in ufficio. Una ripartenza che, a causa del covid-19, per tanti aspetti sarà complicata rispetto agli anni precedenti. Terminato lo smart working ci accingiamo a riprendere, poco alla volta, parte della nostra normalità quotidiana. Ma come possiamo ripresentarci al meglio in azienda? Sicuramente con un look curato, ma soprattutto facendo attenzione a rispettare i rapporti tra colleghi e datore di lavoro.

“La vita ha due doni preziosi: la bellezza e la verità. La prima l’ho trovata nel cuore di chi ama e la seconda nella mano di chi lavora.” (Khalil Gibran).

Ecco 10 consigli di bon ton in ufficio per un rientro sotto il segno dello stile:

  1. E’ tempo di abbondare il mood vacanziero. Banditi gli infradito, shorts, minigonne, jeans, canotte e top, il bon ton in ufficio riguardo il look da lavoro dovrà seguire un aspetto ricercato e sobrio. Sicuramente un tailleur di ottima fattura nei toni del blu è sempre un biglietto da visita vincente sia per l’uomo che per la donna soprattutto negli ambienti finanziari, giuridici e bancari. Il dress code per il rientro in ufficio prevederà un abbigliamento curato. Spazio a camicie, preferibilmente bianche e rigorosamente a manica lunga per lui. Per la donna sì ad un abito al ginocchio chiaro, pastello o a fantasia, ma anche ad una gonna longuette. In un’attività che ci porta a contatti più informali un’aria sportiva è consentita. La parola d’ordine è adeguarsi, ma senza apparire “in divisa”.
  2.  E’ universalmente provato che le maniere educate, la galanteria calibrata, il garbo verso i colleghi e i clienti aumentano la redditività economica. Un bel sorriso sincero ed un saluto carico di calore umano, appena si entra nel luogo di lavoro, predispone positivamente la giornata. Ma non solo: si avrà subito l’idea che in quel posto dove regna la gentilezza e la solarità fare affari sarà piacevole e redditizio. Non dimentichiamoci che anche le buone maniere, il bon ton in ufficio, promuovono all’esterno l’immagine della nostra azienda. Di questi tempi è importante giocare anche questa carta!
  3. L’importanza della comunicazione nel bon ton in ufficio. Qualunque sia la nostra posizione all’interno dell’azienda in cui lavoriamo, siamo tenuti a sapere gestire i nostri stati d’animo, le emozioni, ma anche i conflitti e le insoddisfazioni che purtroppo potrebbero nascere. E’ fondamentale quindi saper comunicare, nel bon ton in ufficio, soprattutto nella fase del rientro quando ricomincia un nuovo periodo dell’attività lavorativa. Tra colleghi sbaglia chi non sa condividere le informazioni e non si mette a disposizione in un clima di collaborazione proficua. Ma anche chi non sa fare i complimenti, chi incolpa gli altri ingiustamente senza una dovuta e doverosa verifica, chi si lamenta costantemente. Se la situazione non vi aggrada è inutile sfogarsi. Dopo un’accurata riflessione, prendete coscienza del problema e date un taglio netto. Ne migliorerà sicuramente il vostro umore.
  4. Chiediamo sempre tutte le informazioni necessarie per svolgere al meglio il nostro lavoro e non vergogniamoci nel farlo. Ascoltiamo con attenzione le critiche al nostro operato al fine di non ripetere gli stessi errori del passato.
  5. Non irrompiamo nell’ufficio dei colleghi e soprattutto del nostro capo senza esserci accertati che sia libero, o peggio chi sta lavorando se non è una cosa strettamente necessaria. Di certo il bon ton in ufficio non lo prevede.
  6. Capitolo e-mail e messaggi. Non subissiamo i colleghi con continue e-mail o peggio messaggi WhatsApp, soprattutto se sono nostri vicini di stanza. Meglio alzarci e chiedere ciò di cui abbiamo bisogno. In alternativa facciamo loro una telefonata e siamo concisi nel richiedere ciò che ci interessa.
  7. I pettegolezzi sono sempre da evitare? Se ci capita di ascoltare delle chiacchiere in corridoio possiamo mostrarci interessati ma non avidi di conoscere tutti i particolari del caso, ma soprattutto non incoraggiamo per primi delle malignità gratuite verso gli altri. Possiamo anche noi raccontare qualcosa di riservato, ma senza dare in pasto completamente la nostra vita privata con il dettaglio dei particolari intimi.
  8. La scrivania e il piano di lavoro vanno tenuti in ordine. Quindi no a pile di giornali, fazzoletti usati, bottiglie d’acqua, merendine, foto eccessive, piante e oggetti vari. Non abusiamo della cancelleria e di quanto ci è stato messo a disposizione per lavorare. Sono oggetti acquistati per essere utilizzati in ufficio ed è lì che devono restare.
  9. Le telefonate private devono essere rare e giustificate. In ogni caso brevissime e non ostentate di fronte ai colleghi o peggio al nostro capo. Se ci chiamano cerchiamo di uscire dalla stanza e di rientrare nel minor tempo possibile, così’ come prevede il bon ton in ufficio.
  10. L’atteggiamento tra colleghi varia a seconda delle circostanze e delle persone. La soluzione migliore è quella di essere socievoli ed aperti. Per cui se ci invitano ad una pausa caffè o a colazione cerchiamo di non rifiutare categoricamente, anche se le nostre abitudini di vita sono differenti. E’ un’occasione per conoscerci meglio e per poter parlare di noi. La nostra proverbiale riservatezza o timidezza potrebbe essere scambiata per presunzione. Se c’è in programma una serata per festeggiare il rientro a lavoro assicuriamoci che tutti i colleghi siano stati invitati. Dopotutto le occasioni informali possono essere un pretesto per avvicinarci maggiormente agli altri con grazia e stile.

 

 

 

Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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