Nell’Italia del Covid prova a ripartire – in presenza – anche l’Università. “Le lezioni in presenza stanno riprendendo in tutti gli atenei – ha spiegato il 16 settembre il ministro dell’Università Gaetano Manfredi su Sky tg 24 – . Alcune sono già cominciate, la maggior parte riprende lunedì prossimo (21 settembre, ndr.). C’è un modello misto che prevede una occupazione delle aule al 50% e in contemporanea la didattica a distanza per raggiunger gli studenti fuorisede e gli stranieri ma anche per coloro che non sono in grado di seguire le lezioni per vari motivi.”
“Attenzione particolare alle matricole”
“Si è cercato di privilegiare le matricole hanno bisogno di una guida più robusta. Ma stiamo cercando di garantire il massimo della sicurezza convivendo con la pandemia. Abbiamo imposto l’uso della mascherina anche durante le lezioni. È un fastidio ma i numeri nelle aule sono importanti. Tutte le aule sono state cablate per garantire un servizio di qualità”.
“Gli iscritti? Non sono diminuiti”
“I numeri del passato ci facevano temere una contrazione degli iscritti all’Università ma l’intervento dello Stato – quasi la metà degli studenti non paga tasse o paga un minimo – ha fatto sì che i dati dicono che la riduzione delle immatricolazioni e degli iscritti non c’è. Il dato consolidato lo avremo però in ottobre. È un motivo di soddisfazione, è il modo migliore per avere speranza e guardare al futuro”, ha aggiunto il ministro dell’Università.
Esami in modalità mista
“Le Regioni hanno scelto di aprire le discoteche in estate ma il risultato non è stato all’altezza e testimonia che la guardia non va abbassata”, ha poi aggiunto Manfredi su Sky. “Da settembre tutti gli esami saranno in presenza ma tanti studenti chiedono di poter fare esami a distanza, molti stanno utilizzando la modalità mista in cui l’allievo può scegliere come fare l’esame. Le Università hanno aperto le aule studio e le biblioteche, tutto quello che si può fare per garantire la continuità didattica è stato fatto”.