Covid Italia, 2mila contagi in 24 ore: “Cresce la trasmissione del virus in famiglia”
Marcata crescita dei contagi di Covid in Italia. Mentre l’Oms avverte sulla situazione divenuta “grave” in tutta Europa e il governo di Londra non esclude un nuovo lockdown nazionale in Inghilterra, nel nostro Paese la situazione sembra aggravarsi. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi di coronavirus sono 1.907, rilevati con 99.839 tamponi.
Quasi 300mila contagiati
Il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale dunque a 294.932. Cala lievemente il numero giornaliero delle vittime. Era di 13 persone il 18 settembre, è stato di 10 venerdì 19. Dall’inizio dell’emergenza il totale complessivo dei morti per – o come concausa – coronavirus tocca quota 35.668. Tra tutte le regioni, solo la Basilicata fa registrare zero casi nell’ultimo giorno.
Le parole di Gianni Rezza
“Il numero di casi di Covid 19 aumenta per la settima settimana consecutiva – ha dichiarato il capo del dipartimento prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – . L’indice Rt (che misura la contagiosità di una persona infettata dal coronavirus, ndr.) si pone di poco al di sopra di 1. Ci sono dei focolai diffusi nel Paese, l’età media sta aumentando ed è di circa 41 anni. Questo vuol dire che evidentemente c’è trasmissione intra-familiare, cioè il virus passa dai più giovani alle persone più anziane. Ciò spiega un aumento lento ma graduale nelle ospedalizzazioni” .
Migliaia di focolai attivi
Nella settimana di monitoraggio 7-13 settembre sono stati riportati complessivamente 2397 focolai attivi. Di questi 698 sono nuovi, entrambi in aumento per la settima settimana consecutiva secondo il monitoraggio settimanale Iss (Istituto superiore di sanità) – ministero Salute. Questo comporta, si sottolinea, “un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti”. Servizi “che sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus”.
Aumentano i posti letto occupati
In quasi tutte le Regioni si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto dedicati sia in area medica che in terapia intensiva. A livello nazionale il tasso di occupazione in area medica è aumentato dal 2% al 4% rispetto al periodo 17-30 agosto 2020, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva dal 1% al 2%, con valori superiori al 5% per alcune Regioni.
Bisogna fare attenzione in casa
Nelle due ultime settimane – spiega il ministero della Salute – si è osservato un “aumento significativo dell’età mediana alla diagnosi. Questo è probabilmente dovuto ad una trasmissione dalla popolazione più giovane a quella più fragile o anziana, soprattutto all’interno della famiglia. Ciò si riflette in un maggiore impegno dei servizi ospedalieri”. Si raccomanda quindi di adottare “tutte le opportune precauzioni anche in ambito familiare“.