Una radioterapia più breve e mirata contro il tumore. Grazie a un macchinario unico in Italia, che permette una sorta di “guerra-lampo” alla neoplasia. Una rivoluzione tecnologica, spiega online l’Ansa, che è già realtà nel dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona).
“Come un fucile di precisione…”
Si tratta dell’unico ospedale in Italia e quasi unico in tutto il mondo (solo altre 19 strutture possiedono lo stesso macchinario), dotato di questo moderno dispositivo. È il MrLinac Unity, composto da un acceleratore lineare e da una risonanza magnetica ad alto campo. Nella lotta contro il cancro c’è dunque una nuova arma. Paragonabile, in un certo senso, a un fucile di precisione con una lente d’ingrandimento incorporata. In questo modo il radioterapista oncologo può disporre, durante il trattamento, di immagini di altissima qualità e definizione.
Azione rapida ed efficace
Ciò consente di definire perfettamente la sede tumorale. E di colpirla con la massima precisione e con alte dosi di radiazione. Minimizzando il coinvolgimento dei tessuti sani, riducendo le sedute di radioterapia e garantendo un’ottima qualità di vita. Con il nuovo dispositivo Unity, finora non si sono verificati effetti collaterali gravi e rispetto alla terapia tradizionale il risultato è altrettanto efficace ma con meno sedute. Il paziente deve sottoporsi a una media di soli 5 appuntamenti invece di 40 sedute, come avviene non di rado nel caso del tumore alla prostata. Grazie a questo nuovo sistema sono stati a oggi trattati tumori alla prostata, metastasi linfonodali, ossee in pelvi e addome. E anche il distretto toracico e recentemente quello cerebrale.
L’ospedale di Negrar al top
In poco meno di un anno di attività, all’ospedale di Negrar (Verona) i medici hanno concluso oltre 1000 prestazioni, su 102 pazienti con tumore alla prostata e 59 con metastasi per altri tumori. Questo è valso al team di ricercatori radio-oncologi dell’ospedale tre pubblicazioni scientifiche nel corso di pochi mesi. Su Radiation Oncology, su Journal of Cancer Research and Clinical Oncology e su Acta Oncologica.