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Coronavirus, il Financial Times: “L’Italia sa cosa fare, seconda ondata sotto controllo”

La “dura lezione” imparata dall’Italia durante l’esplosione della pandemia, ha consentito al Paese di “tenere sotto controllo la seconda ondata” del coronavirus. Lo sostiene autorevolmente il celebre quotidiano finanziario inglese Financial Times in un articolo pubblicato sull’edizione online.

“Francia, Spagna e Uk stanno peggio”

Nel pezzo si elogia sia la gestione del governo Conte che il comportamento disciplinato degli italiani. “Mentre la Spagna, la Francia e il Regno Unito soffrono una ripresa del Covid-19, il Paese ha saputo adattarsi dopo la prima e brutale fase” della pandemia, scrive il giornale della City.

“L’Italia ha avuto più tempo”

Gli esperti che il Financial Times ha consultato indicano “tre ragioni principali” alla base della “resilienza” italiana. La prima ragione ha a che fare col fatto che l’Italia è stato il primo Paese in Europa ad affrontare l’emergenza. Dunque “il sistema sanitario e il governo hanno avuto più tempo per pianificare la fase post-lockdown e l’allentamento delle misure restrittive è stato più graduale” rispetto ad altri Paesi.

“Alta adesione alle regole”

In questo modo il governo ha avuto “maggiore agilità nel reintrodurre le restrizioni, laddove necessario”. Altra ragione del successo italiano, scrive ancora il Financial Times, “l’alta adesione dei cittadini” alle regole imposte con la pandemia. E “severi controlli” da parte delle autorità. Infine, in Italia è stato realizzato un “efficace” sistema di test e monitoraggio e per questo “c’è fiducia sul fatto che gli sforzi dell’Italia possano continuare a tenere il virus sotto controllo”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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